Calabria: Narcotizzavano i figli per farli mendicare, sei rumeni arrestati

di Nino Spirlì

Eccoli! Sono loro i sei arrestati con l’accusa di aver narcotizzato, per farli mendicare, i loro stessi figli e altri bimbi a loro affidati.

Sono tutti rumeni e vivono in Calabria, a Limbadi. Ma, come loro, ce ne sono ovunque. E, spesso, agiscono indisturbati. Perché nessuno li denuncia.

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Questa volta è accaduto a Gioia Tauro, nel parco di un grande centro commerciale, ma gli è andata malissimo. Decine di segnalazioni di cittadini scandalizzati per il maltrattamento dei bambini, sempre ma soprattutto nei caldissimi mesi estivi, hanno portato all’individuazione dei responsabili e al loro arresto. Due sono in cella. Quattro, purtroppo, ai domiciliari. Io li avrei delicatamente fatti avvicinare ad un pozzo e, senza spezzargli un osso, li avrei delicatamente calati giù in attesa di giudizio. Severo giudizio. Ma questo non si può dire, perché risulta disumano. Mentre disumano non è stato, per questa ciurma di delinquenti, trattare peggio che da bestie dei bambini a cui, peraltro, hanno dato la vita.

Che ce li teniamo a fare, sul suolo italiano, questi schifosi? Bisogna caricarli su un mezzo di trasporto qualsiasi, magari anche le loro stesse scarpe a spinta con calci in culo, e accompagnarli fino al loro Paese. Lì, consegnarli alle loro autorità e alle loro leggi, suppongo più restrittive delle nostre, se questi furbi ne scappano, e vietargli in ogni modo di rientrare in Italia. Dove non dovrebbero essere graditi. Se, invece, ritornassero, allora, fine pena mai. Eterno pozzo senza fondo.

I bambini, no! I bambini li terrei qui. Li rimetterei in sesto, con l’aiuto di una buona equipe medica. Li manderei a scuola. Li presenterei agli altri bambini della loro stessa età. Gli racconterei le stesse favole che racconto ai miei nipotini. Giocherei con loro e gli insegnerei l’italiano e ne farei dei buoni cittadini europei. Con quello che hanno passato, lo saranno sicuramente.

L’operazione che ha portato all’arresto dei sei è iniziata nel mese di Luglio scorso. Cittadini italiani inteneriti da quei bambini evidentemente narcotizzati, ne hanno segnalato la presenza all’interno di un grande parco commerciale di Gioia Tauro. I Carabinieri, coordinati dalla Procura della Repubblica di Palmi, hanno iniziato ad indagare. L’evidenza dei fatti era inconfutabile. Bimbi di età compresa fra i 2 e i 12 anni venivano maltrattati e usati per l’accattonaggio. Lasciati a mendicare in uno stato igienico sanitario da schifo, senza cibo né acqua, scalzi, semivestiti. Vicino ai bidoni della spazzatura. Nel caldo mortale di un’estate tropicale. Le indagini sono state lunghe. Ma, alla fine, i bambini sono stati salvati. La loro gestione passa, ora, alla Procura di Catanzaro, che dovrà decidere sulla decadenza della potestà genitoriale.

E speriamo che facciano in fretta.

Un’ultima considerazione: cacciamoli via!

Fra me e me. Perché i bambini non si toccano!

il giornale