31 ottobre – Asia Bibi, la cristiana condannata alla pena di morte in Pakistan per aver “insultato” il profeta Maometto, ha perso le speranze di essere graziata. Lo ha riferito oggi il marito, dopo averla visitata in prigione.
Cristiana condannata per blasfemia scrive a Bergoglio: Papa Francesco, sono tua figlia Asia Bibi
La donna, madre di cinque bambini, è stata condannata nel novenbre del 2010 alla pena capitale per blasfemia, dopo un litigio avuto con le donne musulmane del suo villaggio su argomenti religiosi. Le speranze di Asia Bibi erano riposte soprattutto nell’appello davanti all’Alta Corte di Lahore, ma il tribunale, a metà del mese scorso, ha confermato il verdetto iniziale. Ai suoi avvocati non è rimastro altro che rivolgersi alla Corte Suprema, in un caso che ha destato grande scalpore nell’opinione pubblica internazionale, ma che viene quasi ignorato in Pakistan.
“Asia spera che l’appello sia accolto e che possa tornare in libertà, ma per ora ha perso ogni speranza”, ha detto all’AFP il marito, Ashiq Masih, che ha visitato per la prima volta la moglie dopo il verdetto della Corte di Lahore. La donna è rinchiusa in una delle celle del carcere femmibile di Multan, una città situata a 350 chilometri da Lahore, dove prega con l’aiuto di una piccola Bibbia, che non può tuttavia leggere essendo analfabeta. Lei e il marito si sono parlati per circa trenta minuti ieri, sotto la stretta sorveglianza delle autorità.
(fonte AFP)