La storia di un pensionato di Veroia, emblema dell’esperimento sociale in atto
31 ottobre – Nella Grecia sotto commissariamento della Troika si vive di rigida austerità e la riscossione delle imposte è divenuta una pratica talmente surreale che non è facile ormai chiarire la propria posizione e riacquisire “l’onorabilità” anche se il debito è di 0,37 euro.
Un pensionato di Veroia (una città nel nord della Grecia), riporta il blog Ktg, ha dovuto attendere due giorni negli uffici delle imposte per ripagare il suo debito e avere il tanto sperato via libera.
Il primo giorno ha atteso una fila interminabile, ma poi il sistema elettronico è crollato e così è tornato a casa ancora con il fardello di dovere al Ministero delle Finanze, allo stato e agli istituti di credito del paese ben 37 centesimi.
Il secondo giorno è tornato nell’ufficio delle imposte, ha atteso pazientemente la lunga fila e incredibilmente il Destino ha voluto che il pensionato greco riuscisse a ripagare tutti i suoi debiti con lo stato. Non è ancora chiaro, prosegue KTG, se l’uomo ha pagato con una monetina da venti centesimi, una da 10, una da 5 e una da due centesimi; oppure con una intera da 50 centesimi mettendo la burocrazia del paese nel caos di dover trovare il resto. Quello che è chiaro è che, per legge, il debito sarebbe aumentato dell’1% ogni mese di mancato pagamento.
La vicenda personale di questo pensionato greco è emblematica per fotografare come l’esperimento sociale intrapreso dalla Troika in Grecia abbia ormai perso ogni contatto con la realtà. In un paese in cui tre cittadini su cinque sono considerati poveri, dove le persone sono costrette ad indebitarsi per pagare le imposte e si ritrovano in mezzo ad una strada nell’impossibilità di pagare un affitto, un pensionato deve lottare due giorni con la burocrazia per 0,37 centesimi. ANTIDIPLOMATICO