31 ottobre – Da alcuni anni certe pagine locali del Resto del Carlino di Bologna si sono trasformate nelle ‘servette personali’ di Galeazzo Bignami. Non solo il Carlino non dà più le informazioni relative alle attività dei consiglieri di Forza Italia invisi a Bignami, ma solo a titolo di esempio, è di oggi l’inspiegabile fenomeno di attribuire a Bignami meritorie iniziative politiche che in realtà non è lui a porre in essere (articolo cronaca politica San Lazzaro sui commercianti) !
In considerazione delle azioni contra legem emerse nell’acquistare sistematicamente spazio sui media da parte dei consiglieri regionali, come evidenziato dalla recente sentenza della Corte dei conti di Bologna, di cui Bignami è stato protagonista ma l’unico ricandidato nuovamente (nessun altro partito lo ha fatto), chiedo al Coordinatore regionale di Forza Italia se questo fenomeno d’attualità di San Lazzaro apparentemente ‘inspiegabile’ non possa costituire l’epigono di una medesima preoccupante fenomenologia. Se così fosse potrebbe emergere una distorsione nel mondo dell’informazione locale finalizzata a mutuare cascami ideologici comunisti e così perpetrare un attentato ai diritti politici dei cittadini (lesione dei diritti politici attraverso l’inganno c.p. 249). Queste ‘distorsioni’ concettualmente avvenivano già negli anni precedenti alla entrata in vigore della nostra Costituzione ( a cui seguì la modifica nel codice Rocco e il 249 c.p.) in ragione di una cappa posta sopra il sistema di informazione sebbene illo tempore con autorità e forza e non con l’inganno.
Non è qui inutile ricordare la cultura politica del ventennio, che era illiberale e non democratica proprio perché tesa ad asservire l’ informazione alle necessità arbitrarie dell’esercizio politico, costume che vigeva ai tempi dei gerarchi fascisti, e per tanto dovremmo porci tutti delle domande se dovessero profilarsi, così come avveniva nelle consultazioni del regime, dei plebisciti inequivocabili in favore di Bignami o dei candidati ex AN presenti nelle liste di Forza Italia. Se così fosse si evidenzierebbe un riverbero preoccupante di concettualità marcite da anni nella storia e per questo condannate severamente dall’Ordinamento della Repubblica italiana, su cui il coordinatore regionale di Forza Italia non potrà non essere chiamato a risponderne
Gianmarco Landi