29 ottobre – Il pm di Milano Grazia Pradella ha inviato un avviso di chiusura delle indagini all’eurodeputato della Lega Nord Mario Borghezio in relazione alle dichiarazioni da lui rese durante una puntata del programma ‘La zanzara’ contro l’allora Ministro dell’Integrazione Cecile Kyenge.
L’accusa per l’esponente del Carroccio e’ quella di discriminazione per la “propaganda di idee fondate sulla superiorita’ o sull’odio razziale”, prevista dalla Legge Mancino, scrive il giorno. Dello stesso reato, insieme a Borghezio, è accusato l’ex senatore e deputato della Lega Erminio Boso, sempre in relazioni a un intervento andato in onda sulle frequenze di ‘Radio 24′.
I due leghisti furono ospiti del programma alla fine di aprile e non lesinarono critiche al Ministro dell’esecutivo guidato da Enrico Letta. “Questo e’ un governo del bonga bonga – aveva detto Borghezio – vogliono cambiare la legge sulla cittadinanza con lo ius soli e la Kyenge ci vuole imporre le sue tradizioni tribali, quelle del Congo”.
E ancora: “Poi gli africani sono africani, appartengono a un etnia molto diversa dalla nostra. Non hanno prodotto grandi geni, basta consultare l’enciclopedia di Topolino. Diciamo che io ho un pregiudizio favorevole ai mitteleuropei. Kyenge fa il medico, gli abbiamo dato un posto in una Asl che e’ stato tolto a qualche medico italiano”. Quanto a Boso, questa è una delle frasi indicate dal pm come discriminatorie: “Sono razzista, non l’ho mai negato. Il ministro Kyenge deve stare a casa sua, in Congo. Ve la tenete voi, il ministro italiano di colore”. agi