Tutto pronto. Ecco come sarà la Lega dei Popoli

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28 ottobre  – «La piattaforma è pronta». Raffaele Volpi, l’uomo a cui Matteo Salvini ha affidato il compito di intavolare un dialogo con tutte le realtà che avevano mostrato interesse per le nuove battaglie del Carroccio durante la campagna elettorale delle Europee, ha concluso la sua missione: la “Lega dei Popoli” o “Lega gemella”, come fin qui è stato chiamato il progetto politico annunciato dal segretario nel congresso di Padova, è ormai a un passo dal diventare una realtà.

Senatore Volpi, a che punto è la costruzione della “Lega gemella”?
«Siamo molto avanti. Direi che ormai manca solo il varo del segretario federale. Sarà lui a presentare ufficialmente nome, simbolo e struttura».

Quali sono le regioni più coinvolte?
«Sicuramente il Lazio, poi Sicilia, Campania e Puglia. Ma è andata bene anche in Molise e Basilicata ed ora stiamo lavorando sull’Abruzzo».

In questi giorni i quotidiani hanno parlato molto della presenza di Casa Pound alla manifestazione di Milano...
«…Ma Casa Pound continuerà a fare Casa Pound. Alla manifestazione di Milano c’era un obiettivo comune e su questo specifico obiettivo c’è stato un avvicinamento».

Le ho chiesto di Casa Pound perché a leggere certi giornali sembra che la Lega abbia pescato solo in quel determinato settore. E’ così?
«Assolutamente no. La prima cosa che vorrei sottolineare è che abbiamo allacciato rapporti con moltissimi giovani che vengono dall’associazionismo sociale. Lo spettro delle aree che hanno aderito al progetto, però, è molto ampio: si va da singole personalità che in passato hanno militato in altri partiti, penso a ex parlamentari di An e Pdl come Silvano Moffa e Barbara Mannucci, a particolari categorie sociali o produttive. Una cosa che si è vista chiaramente anche a Milano, ad esempio, è la vicinanza di molte rappresentanze delle forze dell’ordine».

Ex parlamentari a parte, qual è il profilo delle persone che provengono da altre esperienze politiche?
«Potremmo definiril i traditi dal Patto del Nazareno. Sono persone che avevano dei valori forti e che sentivano il bisogno di ritrovare un riferimento politico e che ora l’hanno ritrovato nella Lega di Salvini».

C’è anche qualche deluso di sinistra nella “Lega gemella”?
«Per il momento no, ma non è affatto escluso che possa accadere. Glielo assicuro».

Per molti in passato, specialmente al Sud, la Lega era una specie di partito “paria”. Cosa ha permesso di superare questo pregiudizio?
«Le battaglie concrete di Matteo Salvini».

Quali in particolare?
«Innanzitutto la battaglia contro l’euro, poi la battaglia per la sicurezza e contro l’immigrazione. Un altro fattore determinante però è stato la raccolta firme per il referendum contro la legge Fornero. Soprattutto in certe zone a forte tradizione agricola, infine, siamo riconosciuti come gli unici che si stanno battendo per difendere i prodotti della nostra agricoltura».

la padania

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