28 ott. – Gli operatori sanitari che lavorano in Africa contro il virus Ebola sono “persone eccezionali che danno loro stesse per l’umanita’. Non dovrebbero essere soggette a restrizioni non basate su principi scientifici, cioè prima devi infettare mezzo mondo e poi in quarantena. Chi viene infettato dovrebbe esser aiutato, non stigmatizzato”. Questo e’ il pensiero del Segretario generale dell’Onu, Ban Ki-Moon, riferito dal suo portavoce Stephane Dujarric.
I Governatori degli Stati di New York, New Jersey e Illinois hanno imposto una quarantena di 21 giorni per il personale medico di ritorno da Guinea, Liberia e Sierra Leone, i tre Paesi africani piu’ colpiti da Ebola. La Florida ha imposto controlli giornalieri per tutto il periodo di possibile incubazione. Per Ban Ki Mon queste restrizioni colpiscono, in particolare, gli operatori sanitari e coloro che “sono in prima linea” contro la diffusione del virus.
Queste misure sono state criticate dalle autorita’ sanitarie e la Casa Bianca sarebbe intervenuta per chiedere un ripensamento.
Il governatore della Grande Mela, Andy Cuomo, ha gia’ fatto sapere che quanti hanno avuto contatti con malati di ebola, ma non mostrano sintomi, potranno fare la quarantena in casa e verranno anche indennizzati per i mancati guadagni.
(AGI) .