Monte Paschi, sindaco di Siena: anni di gestione scellerata che ha dilapidato un patrimonio

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27 ottobre – “Stiamo pagando ancora gli anni di una gestione scellerata, che ha dilapidato un patrimonio plurisecolare”. Non usa mezze parole il sindaco di Siena, Bruno Valentini, per commentare l’esito negativo del comprehensive assessment, “un’altra tegola” abbattutasi su Banca Mps e, indirettamente, sulla Toscana.

“Una gestione – continua Valentini – fatta di affarismo senza scrupoli e scommesse imprudenti, confermata in tutta la sua brutalità dalla pubblicazione degli stralci di interrogatori del processo Mps. Oggi, con enormi difficoltà, le istituzioni senesi stanno cercando di superare i danni prodotti in quel periodo buio della nostra storia”.

“Adesso è iniziato un nuovo corso: la politica non condiziona più la gestione della Banca mentre la Fondazione, che dove confermare il patto di sindacato, sta delineando uno spazio per il futuro coerente con le proprie finalità istituzionali. E’ finito, comunque, il tempo della politica pervasiva”, ha continuato il sindaco della città del Palio.

“In questo momento l’attuale adeguatezza patrimoniale della Banca per la normale operatività potrebbe scontare le eventuali criticità legate ad un peggioramento del contesto economico nazionale ed internazionale – ha aggiunto Valentini – In questi due anni la Banca ha lavorato per recuperare una situazione fortemente compromessa, insistendo molto sul taglio dei costi e sul rafforzamento patrimoniale”.

“Ma, evidentemente, tutto questo non è stato sufficiente e della situazione ancora negativa l’attuale management deve dare spiegazione. Ai disastri del passato si sono aggiunte strategie che non hanno dato i risultati attesi. La pulizia dei conti e i sacrifici, la maggior parte dei quali sopportati dai dipendenti, in mancanza di un adeguato recupero di redditività, non bastano. Viene da domandarsi, poi, come sia possibile che questa ulteriore difficoltà si presenti proprio dopo il consistente aumento di capitale di pochi mesi or sono – ha proseguito Valentini – e dopo che la Banca ha restituito gran parte dell’oneroso debito allo Stato, circa tre miliardi di euro”.

“A tutto questo si aggiunge l’eccessiva rigidità dell’Europa: in una fase delicata come quella attuale, costringere le banche ad adeguamenti patrimoniali forzati e troppo rapidi significa compromettere il finanziamento della ripresa e danneggiare il tessuto economico del Paese“, ha osservato il sindaco di Siena.

“Oggi – continua Valentini – l’aspetto che sento di sottolineare con forza è che Mps è la terza banca italiana e la prima azienda toscana. E’ questo il cuore della questione: la vicenda riguarda l’intero Paese e il governo non può stare a guardare”.

Sul futuro di Mps il sindaco di Siena sottolinea che “la rete delle filiali e i dipendenti devono essere i protagonisti del rilancio della banca”. “Occorre che l’azienda e i lavoratori vengano tutelati. Ci sono, infatti, ancora le condizioni per tentare di mantenere l’unitarietà organizzativa delle banca, evitando qualsiasi processo di disgregazione”.

“Forte preoccupazione – conclude Valentini – è questo il mio attuale stato d’animo in attesa delle misure che il vertice della banca deve assolutamente comunicare quanto prima”. adnkronos