27 ottobre – Il responsabile della sparatoria di mercoledì a Ottawa, in Canada, ha agito per motivi politici e ideologici. È quanto emerge da un video che lui stesso ha girato prima dell’attacco, secondo quanto riferisce la polizia. Ci sono “prove convincenti che l’attacco di Michael Zehaf-Bibeau sia stato guidato da motivi ideologici e politici”, ha detto il commissario Bob Paulson della polizia canadese.
Mercoledì Zehaf-Bibeau, 32 anni, ha prima sparato davanti al Memoriale nazionale di guerra, uccidendo il soldato 24enne Nathan Cirillo che era di guardia; e poi ha fatto irruzione in Parlamento, dove è stato ucciso dal cerimoniere della Camera dei Comuni Kevin Vickers.
Sul video è in corso una analisi accurata e per questo al momento non è possibile diffonderlo, ha spiegato Paulson. La sparatoria di mercoledì, che è stata definita dal premier canadese Stephen Harper un attacco terroristico, aveva sollevato timori che potesse trattarsi di una risposta alla partecipazione del Canada alla campagna internazionale guidata dagli Stati Uniti contro lo Stato islamico (ex Isil).
La polizia fa sapere inoltre che sta indagando sui contatti avuti da Zehaf-Bibeau con numerose persone nei giorni precedenti l’attacco e che sta cercando di capire se qualcuno di loro possa averlo agevolato. Si sta invece ancora indagando per risalire a come il killer sia riuscito a procurarsi il fucile che ha utilizzato. La polizia ha accertato che Zehaf-Bibeau si è procurato il denaro per acquistare l’auto grazie a quanto aveva guadagnato lavorando nei campi petroliferi in Alberta.
L’attacco di Ottawa era giunto due giorni dopo quello di Saint Jean sur Richelieu, vicino Montreal in Quebec, dove un uomo con simpatie jihadiste si era lanciato con la sua auto contro due militari canadesi, uccidendone uno, ed era stato poi a sua volta ucciso dalla polizia al termine di un inseguimento. Il killer di Saint Jean sur Richelieu, identificato come Martin Couture-Rouleau di 25 anni, era stato definito “un terrorista ispirato all’Isil” e prima dell’attacco era monitorato dagli investigatori federali, che temevano avesse ambizioni estremiste.
Si era convertito all’islam, ma non è chiaro se avesse legami con gruppi islamici militanti, e recentemente gli era stato sequestrato il passaporto quando aveva provato a partire per la Turchia. Diversamente dall’attentatore del Quebec, Zehaf-Bibeau non era tenuto sotto osservazione dalle autorità canadesi. Tuttavia giovedì la polizia aveva fatto sapere che il giovane voleva partire per la Libia (di cui è originario il padre) o per a Siria e aveva richiesto il passaporto, che tardava però ad arrivare, il che potrebbe avere provocato la frustrazione alla base dell’aggressione.In un primo momento la polizia aveva riferito di avere saputo dalla madre che il giovane voleva partire per la Siria. Successivamente però Susan Bibeau ha negato questa versione in una lettera pubblicata da Postmedia News, in cui riferisce che il figlio le aveva detto invece di volere andare in Arabia Saudita per studiare il Corano.