24 ottobre – Una delle tante storie di “nuove povertà” alle quali la crisi ci ha quasi abitutati anche sotto le Due Torri: P.G. 35 anni e il suo compagno 34enne V.D.C. erano operai con un contratto a tempo determinato. Abitavano in zona Stadio, quando hanno perso entrambi il lavoro. Non riuscendo più a pagare l’affitto, a ottobre 2013 lo sfratto è diventato esecutivo. Inoltre lei ha scoperto di essere incinta.
“I servizi sociali non ci hanno presi in carico poichè il bimbo non era ancora nato, quindi evidentemente, non essendoci ancora fisicamente, non faceva parte del nucleo familiare – dice P.G. a Bologna Today – il mio compagno è di Napoli, quindi siamo stati per qualche mese ospiti a casa sua, poi ad aprile siamo tornati a Bologna perchè ho trovato un lavoretto di pulizie di poche euro al mese”.
“Ci sono casi più gravi del vostro” avrebbe risposto alla coppia il personale dei servizi sociali. “Non potevo non avere una residenza con un neonato, così l’ho presa a casa dei miei genitori, che abotano in un alloggio Erp, vivono di pensione e sono già in sei quindi non possono ospitarci”. Così la coppia con il piccolo sono spesso costretti a dormire in macchina: “A volte andiamo da qualche amico” dice P.G che ieri ha incontrato una nuova nuova assistente sociale: “Devo dire di aver conosciuto una persona molto gentile, che si è informata in modo preciso sulla nostra situazione e ha esaminato tutta la documentazione relativa allo sfratto, ma, per forza di cose, mi farà sapere”. P.G. preferisce non mostrare il suo volto per tutelare suo figlio e la sua famiglia.
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