23 ottobre – Sei casi di legionella, di cui uno ha portato a un decesso, sono stati registrati nel giro di pochi giorni a Bresso, un comune della provincia di Milano. L’Asl della metropoli indaga sulle cause e ora si attendono le conclusioni, dopo circa una trentina di campionamenti condotti dai tecnici dell’azienda sanitaria locale e allargati ad ampio raggio a seguito delle segnalazioni multiple arrivate dalla stessa zona in così poco tempo.
“I campionamenti sono cominciati già il 2 ottobre, dopo la segnalazione del primo caso, anche se i protocolli regionali e nazionali non prevedono indagini se ci si trova davanti a un singolo caso domiciliare”, spiega all’Adnkronos Salute Giorgio Ciconali, direttore del Servizio igiene pubblica dell’Asl di Milano. Gli operatori sono andati nell’appartamento del primo paziente e, spiega, “abbiamo trovato tanta legionella dove la si trova di solito, nei soffioni della doccia e nei lavabi”, dove in pratica c’è ristagno d’acqua, soprattutto calda. Nei giorni successivi, però, le segnalazioni dagli ospedali che hanno preso in carico malati da Bresso sono aumentate, tutte concentrate intorno alla metà di ottobre, sempre dalla stessa zona. Il secondo dei pazienti, un 78enne, è morto. Anche gli altri, a parte un 58enne, sono over 70.
“A rischiare di più – precisa infatti Ciconali – sono le persone con condizioni di salute già compromesse, più fragili”. Vista la concentrazione di casi “la situazione è cambiata, da casuale a potenzialmente causale – sottolinea l’esperto – Noi in Asl siamo abituati a ricevere denunce di casi di legionella, potremmo dire quasi un giorno su due. Da tutto il territorio di nostra competenza (Milano città e alcuni comuni limitrofi) lo scorso anno ne sono arrivate in totale 176”.
Il caso di Bresso è diverso e le indagini puntano a individuare la fonte del contagio. “Sono cominciati campionamenti massivi, non solo nelle abitazioni dei pazienti, ma anche nei caseggiati e nella distribuzione pubblica dell’acqua, dall’acquedotto ai luoghi serviti dall’acquedotto. E’ infatti molto difficile statisticamente che sia del tutto casuale il fatto che 6 persone si siano ammalate in così breve tempo e in un’area così ristretta”. (AdnKronos Salute)