22 ottobre – Scienziati e funzionari di 25 paesi, fra cui l’Italia, sono partiti per una lunga gita di 10 giorni a Hobart in Tasmania (a sud dell’Australia) per i colloqui annuali della Commissione per la conservazione delle risorse marine viventi dell’Antartide (Ccamlr). Di nuovo in agenda l’istituzione di due enormi aree protette e interdette alla pesca, su cui per tre anni consecutivi i membri della Commissione non sono riusciti a trovare un accordo (per sequestrare territorio con la scusa dell’ambientalismo), a causa delle obiezioni di Russia, Cina e Ucraina, secondo le quali le zone sono troppo estese e danneggerebbero l’industria della pesca.
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Stati Uniti e Nuova Zelanda avevano proposto l’istituzione di un’area protetta vasta 1,3 milioni di chilometri quadrati nel Mare di Ross, mentre un secondo progetto promosso da Unione Europea, Australia e Francia mirava alla creazione di un’area interdetta alla pesca di 1,6 milioni di chilometri quadrati al largo dell’Antartide orientale.
Russia e Ucraina si sono opposte a entrambe le proposte, chiedendo di ridurre la dimensione delle aree protette e di limitare a 10 anni il divieto di pesca, mentre la Cina non ha dato il suo appoggio alla riserva nell’Antartico orientale.