di Giulietto Chiesa
Tutti i media riprendono la notizia di Der Spiegel, secondo cui i servizi segreti tedeschi avrebbero le prove che ad abbattere il volo MH17 della Malaysia Airlines sullo spazio aereo controllato dalle autorità ucraine sarebbero stati i “separatisti russofoni”.
Sono tre mesi che gl’inquirenti (tutti occidentali) tacciono sull’assassinio di 297 persone.
Eppure sappiamo che in quel momento sui cieli di Ucraina c’era un satellite spia americano che fotografava tutto.
Sappiamo che c’erano due Awacs che sorvegliavano elettronicamente tutta l’area.
Sappiamo che le scatole nere sono state ritrovate intatte dai “ribelli” del Donbass e consegnate.
Sappiamo che esiste la registrazione dei colloqui tra l’equipaggio e il centro di controllo a terra di Dnepropetrovsk (ma non sono state rivelate).
Abbiamo scoperto che c’è un direttorio di quattro paesi (Belgio, Olanda, Australia e Ucraina) che ha il monopolio dell’informazione e che può impedirne la pubblicazione.
Ed ecco l’ultima bufala organizzata, ovviamente sparata da tutti i telegiornali e, domani, da tutti i giornali. Operazione da manuale.
Tutto il mainstream tace l’evidenza, e cioè che gli occidentali hanno le informazioni e non le rendono note. E poi tutto il mainstream accoglie come vere, immediatamente, le “indiscrezioni” di un servizio segreto che è una succursale della CIA. Nonostante il best seller del momento proprio in Germania sia il libro di un giornalista che scoperchia le rivelazioni sui giornalisti al soldo della CIA.
Gli assassini si coprono gli uni con gli altri. I giornalisti italiani – quelli che tengono bordone – sono complici degli assassini.
I tedeschi da neonazisti possono dire quello che vogliono, sopratutto se nell’interesse della loro dittatrice merdel.