Napolitano nomina due giudici della Consulta

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19 OTTOBRE – Nuovo appello del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano al parlamento a sbloccare l’impasse che impedisce da mesi l’elezione di due giudici costituzionali, forte della nomina sprint da parte sua di altrettanti giudici costituzionali di nomina presidenziale.

“Il presidente della Repubblica, provvedendo prontamente alla nomina dei due nuovi giudici Costituzionali – ha evidenziato il Quirinale in una nota – ha inteso confermare la più alta considerazione per la Corte costituzionale e per l’esigenza che essa possa svolgere le proprie fondamentali funzioni nella pienezza della sua composizione. Il presidente della Repubblica auspica pertanto che le sue nomine possano essere rapidamente seguite dall’elezione dei due giudici Costituzionali di nomina parlamentare, per la quale si sono già tenacemente impegnati i Presidenti delle due Camere”.

Il capo dello Stato ha nominato nuovi giudici della Corte costituzionale la professoressa Daria De Pretis, ordinario di diritto amministrativo nell’Università degli Studi di Trento e il professor Nicolò Zanon, ordinario di diritto costituzionale nell’Università degli Studi di Milano.

De Petris e Zanon prenderanno il posto dei due giudici di nomina presidenziale, Sabino Cassese e Giuseppe Tesauro (presidente in carica che dovrà essere quindi rinnovato), i quali cessano dalle loro funzioni il prossimo 9 novembre. Lo ha comunicato la presidenza della Repubblica, sottolineando che il decreto è stato controfirmato dal presidente del Consiglio dei ministri Matteo Renzi ed è stato comunicato ai presidenti delle Camere Laura Boldrini e Pietro Grasso.

Con questa nomina Napolitano ha “superato” il parlamento, incapace da diversi di mesi di eleggere due nuovi giudici di nomina parlamentare. Le fumate nere sono state venti. E da aprile la Corte Costituzionale lavora con un collegio ridotto di due unità, a plenum imperfetto. Il Parlamento torna a votare la prossima settimana. Se perseguirà lo stallo c’è il rischio di non completare il plenum in tempo utile per la elezione del successore di Tesauro alla presidenza.
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