Istat: il Pil dell’Italia non cresce più dal 2011

monti-napolitano

 

15 ottobre – Il Pil dell’Italia non è più cresciuto in termini congiunturali sin dal secondo trimestre del 2011. E’ quanto emerge dalle ultime tavole dell’Istat, ricalcolate in base ai nuovi conti nazionali (Sec2010). Il Prodotto interno lordo infatti è negativo nel quarto trimestre del 2013 (ora a -0,1%, +0,1% la ‘vecchia’ stima).

Nuovo Pil, primo trimestre piatto, è stagnazione Il Pil nel primo trimestre 2014 è stato rivisto al rialzo dall’Istat, in base alle nuove regole sui conti nazionali, registrando una variazione nulla sul trimestre precedente (dal -0,1% della ‘vecchia’ stima). L’Italia sarebbe quindi in stagnazione, considerando che il secondo trimestre è confermato a -0,2%. Nuovo Pil, secondo trimestre -0,2%, annuo -0,3%

Nel secondo trimestre il prodotto interno lordo è diminuito dello 0,2% sul trimestre precedente e dello 0,3% su base annua. Così l’Istat in riferimento alle nuove regole sui conti nazionali, confermando il dato congiunturale e rivedendo il tendenziale in lieve peggioramento (dal -0,2% al -0,3%). La variazione acquisita del Pil per il 2014 è pari a -0,3%. Così l’Istat rivedendo in peggioramento la precedente stima, diffusa il 29 agosto, (-0,2%). Sale deficit-Pil, al 3,8% in primi sei mesi

Nel secondo trimestre l’indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche in rapporto al Prodotto interno lordo è stato pari all’1,1%, superiore di 0,4 punti su base annua (era allo 0,7%). Lo rileva l’Istat, aggiungendo che nei primi due trimestri 2014 il rapporto deficit-Pil è stato del 3,8%, con un peggioramento di 0,3 punti (era al 3,5%). Pressione fiscale primo semestre cala al 40,7% La pressione fiscale nei primi sei mesi dell’anno è stata pari al 40,7%, in calo di 0,5 punti percentuali su base annua (era al 41,2%). Lo rileva l’Istat, che però registra un aumento di 0,1 punti guardando solo al secondo trimestre, con la pressione al 43,2%.