Filippine: ostaggi tedeschi picchiati e gettati in una fossa “venerdì ci decapiteranno”

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15 ott 2014 – E’ forse l’ultimo, drammatico appello da parte dei due turisti tedeschi ostaggi ormai da sei mesi del gruppo estremista islamico Abu Sayyaf nelle Filippine. “Sono seduto in una fossa appena scavata. Attorno a me ci sono 10 uomini armati. Mi hanno detto che venerdi’ verro’ ammazzato qui dentro. Germania, per favore aiutami!”.

Con queste parole Stefan O., 74 anni, si rivolge alle autorita’ tedesche da una localita’ ignota della giungla filippina dove e’ ostaggio assieme alla sua compagna Henrike D., 55 anni. Fra due giorni, venerdi’ alle 7 (ora italiana) scade l’ultimatum dei rapitori, che hanno chiesto un riscatto di 4,4 milioni di euro a Berlino. Altrimenti gli ostaggi verranno decapitati.

Questa mattina – riportano gli inviati del tabloid Bild – il leader del gruppo Abu Raami ha parlato alla radio nazionale, ha ripetuto le sue richieste e ha preteso un avvicendamento degli interlocutori nei negoziati: “Non mi fido degli uomini del governo, sono tutti corrotti, vogliono tenersi il denaro per loro”. Poi alla radio viene fatto ascoltare il messaggio, con voce rotta dal pianto, dell’ostaggio tedesco. Contemporaneamente i terroristi che hanno dichiarato fedelta’ ai jihadisti dello Stato Islamico, hanno diffuso via Twitter e Facebook e sulle pagine internet della propaganda islamista nuove immagini dei loro ostaggi, di come vengono picchiati, intimoriti e gettati nella fossa. Il governo tedesco – scrive sempre Bild – ha inviato 100 uomini e alcuni cani delle unita’ speciali per scovare i sequestratori e salvare gli ostaggi. asca

Il medico 74enne fu rapito insieme alla moglie Henrike Dielen dal gruppo islamico Abu Sayyaf, dopo un guasto del suo yacht al largo dell’isola di Palawan, nel sudovest delle Filippine. I due furono poi trasportati nell’isola di Jolo, focolaio dell’estremismo islamico.

“Mi hanno detto che venerdi’ mi uccideranno”, ha raccontato il medico nell’intervista controllata nella citta’ di Zamboanga. “Vi parlo da una fossa profonda tre metri. Mi hanno detto che questa sara’ la mia tomba se non pagherete il riscatto. Spero di uscire da qui, ma non ho ancora visto nessuno del governo impegnarsi perche’ cio’ avvenga”, queste le parole di Okonek, che ha rivelato di non avere abbastanza da mangiare e quindi di aver perso molti chili. Abu Sayyaf ha postato anche una foto su internet nella quale si vede l’uomo ammanettato davanti a una bandiera nera molto simile a quelle usate dall’Isis, gruppo al quale Abu Sayyaf ha sempre manifestato vicinanza. Nel fondo della foto il gruppo terrorista ricorda la scadenza dopo la quale uno dei due ostaggi sara’ decapitato.

One thought on “Filippine: ostaggi tedeschi picchiati e gettati in una fossa “venerdì ci decapiteranno”

  1. Il governo tedesco,ha fatto anche troppo…le vacanze dovevano farle nei fiordi della Norvegia !!!

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