Alluvione Genova: gli “angeli del fango” erano sciacalli, stranieri arrestati

Angeli del fango di giorno e ladri alla sera, ora sono 13 gli sciacalli arrestati

fango

 

14 ottobre – Ieri nella prima serata, nel corso dei vari servizi di anti sciacallaggio dislocati nelle zone cittadine colpite dall’alluvione, il personale della Compagnia Centro, con la quale hanno poi collaborato i colleghi del Nucleo Radiomobile, mentre transitava tra via Granello e via Perini, tratto di strada tra gli esercizi commerciali Upim e Oviesse, ha notato che uno dei container con all’interno merce di vario tipo alluvionata e già sigillata nel pomeriggio era stato aperto.

Ne è uscito uno straniero, trascinando un sacco pieno di mercanzie, per poi rientrare all’interno del container stesso, dove vi erano altre 4 persone, tra cui una donna, intente a riempire altri sacchi.

Bloccati e identificati come due nordafricani di 37 e 47 anni, due portoghesi di 42 e 32 anni e una bosniaca di 37 anni, esperiti gli accertamenti del caso, sono stati arrestati per furto aggravato in concorso. La refurtiva recuperata è stata riconsegnata ai responsabili dell’Upim. Questa mattina sono stati processati con rito direttissimo.

Successivamente si è scoperto che i tunisini, in mattinata e nei giorni precedenti hanno prestato aiuto ai commercianti alluvionati spalando il fango, mentre i due portoghesi erano operai edili impegnati nella ristrutturazione di un nuovo negozio in quella via.

Il servizio antisciacallaggio svolto dai carabinieri, nei giorni scorsi, ha già prodotto otto arresti in diversi episodi: il 10 ottobre, poche ore dopo la calamità, in via XX Settembre, due donne dell’Est, di 33 e 27 anni, sono state sorprese dal Nucleo Radiomobile mentre asportavano merce dall’Upim.

La notte successiva, all’interno del supermercato Billa, la Compagnia Centro ha arrestato altri due uomini di 22 e 39 anni. La notte del 12 ottobre, altri 4 soggetti dell’Est di cui un uomo, di età compresa tra 19 e 51 anni, sono stati arrestati da un equipaggio del Nucleo Radiomobile, sempre all’interno del supermercato Billa.

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“Gli sciacalli che, già nelle prime ore successive del disastro abbattutosi su Genova, avevano iniziato la loro vergognosa operazione di ”pulizia” dei negozi del centro cittadino sono già tutti liberi. È così che lo Stato è vicino ai nostri commercianti messi in ginocchio dall’alluvione?”. È quanto denuncia Edoardo Rixi, consigliere regionale e capogruppo della Lega Nord in Comune a Genova, intervenuto oggi sul tema in consiglio comunale. “Una decina tra romeni e albanesi – dice Rixi – arrestati in flagranza ora sono di nuovo liberi. Inoltre il fenomeno non pare essersi arrestato, anzi. Mi segnalano i commercianti che in queste ore in molti si sono presentati in maglietta infangata per dare una mano: in realtà erano ladri che se ne sono andati poi via al chetichella con le tasche piene.

Se si moltiplicano casi vergognosi di furti a danno dei commercianti ormai allo stremo, è anche a causa della quasi totale assenza di organizzazione nella gestione dei soccorsi alle imprese e dei tanti volontari in strada. Non vorremmo che per l’incapacità di qualcuno e la malafede di altri, si generasse in città anche un clima di diffidenza diffusa che in queste drammatiche giornate rubasse il posto alla solidarietà e alla generosità dimostrata da centinaia di genovesi onesti che si sono rimboccati le maniche in un’opera di mutuo soccorso collettivo”.

 

 

4 thoughts on “Alluvione Genova: gli “angeli del fango” erano sciacalli, stranieri arrestati

  1. bisognerebbe lasciar fare direttamente alla gente…se le istituzioni latitano, difendiamo dI noi la nostra caverna…

  2. vorrei che questo articolo lo leggessero quei babbioni che hanno detto alla polizia che anziché pattugliare le strade si fossero messi a spalare .

  3. Che vergogna. Liberi.L’Italia l’unico paese del modo dove gli sciacalli vengono lasciati liberi. Ricordo il terremoto del 1976 in Friuli. Anche in quella circostanza ci furono episodi di sciacallaggio.Cercavano oro e soldi tra le macerie delle case, dove erano seppelliti ancora cadaveri. Case di gente povera per natura e onesta per carattere, gente che aveva perso tutto. Ma non ci fu bisogno di processi. La gente si fece giustizia da sola. Sotto lo sguardo dei Carabinieri che giustamente, nella circostanza, girarono la testa dall’ altra parte.

    1. l’unico modo di avere giustizia sara’ quella di farsela da soli,purtroppo sara’ cosi’.

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