Dare a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio? A quanto dicono gli storici, nemmeno Cesare era gay!
11 ottobre – Per aver ribadito un’ovvietà “Le direttive che sono state date con provvedimenti dei sindaci, che prescrivono agli ufficiali di stato civile di provvedere alla trascrizione dei matrimoni celebrati all’estero tra persone dello stesso sesso non sono conformi alle leggi italiane. Non è possibile che ci si sposi tra persone dello stesso sesso, quindi se ci si sposa tra persone dello stesso sesso, quei matrimoni non possono essere trascritti nei registri dello stato civile italiano, per il semplice motivo che non è consentito dalla legge” non pochi quotidiani italiani hanno gridato in prima pagina “Angelino Alfano dichiara guerra ai matrimoni gay all’estero”.
Va bene che papa Francesco non si permette di giudicare i gay, va bene che il sinodo sulla famiglia sembra orientato ad accogliere le coppie omosessuali, va bene che i “pregiudizi” omofobi sono quasi del tutto estinti, va bene tutto, ma, se San Paolo (cioè parola di Dio), dice che “ non illudetevi, né immorali, né sodomiti, né effeminati entreranno nel regno dei cieli” (1 Cor.6,9/10), perché prendersela con un ministro che invece di rincorrere il consenso della masse, onora in primis la sua coscienza nonché la legge di Dio? Dare a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio? A quanto dicono gli storici, nemmeno Cesare era gay!
Gianni Toffali