Consulta, altra fumata nera. Anche Violante è ineleggibile. Napolitano: “Rattristato”

NAPOLITANo

 

7 ottobre – Fumata nera per l’elezione di due giudici costituzionali da parte del Parlamento in seduta comune. Secondo quanto apprende l’ANSA da fonti parlamentari, nessun candidato ha raggiunto il quorum richiesto dei 3/5 dei componenti dell’Assemblea, pari a 570 voti. Servirà una nuova votazione, la diciottesima.

Luciano Violante ha incassato 506 voti per la Corte costituzionale. Ignazio Caramazza ne ha ricevuti 422. Settantanove i consensi arrivati a Donato Bruno; altri 18 voti sono andati a Lorenza Carlassare. È quanto apprende l’ANSA.

Il presidente dei deputati di Fi, Renato Brunetta, ha chiesto la verifica dei titoli di Luciano Violante per andare alla Consulta durante la riunione dei capigruppo a Montecitorio. E’ quanto si apprende da fonti parlamentari. “Io non è che ce l’avessi proprio in particolare con Violante – aggiunge – volevo dire che c’è un problema di carattere generale sul fatto che non esiste un momento di verifica preventiva delle candidature prima del voto. I padri costituenti – spiega Brunetta al termine della Conferenza dei capigruppo – non so perché ma non lo avevano previsto”. “E invece, a mio avviso, è questo un tema sul quale si dovrebbe riflettere. Quello che è successo con Teresa Bene, ad esempio, è una dimostrazione di quello che sto dicendo. Se ci fosse stato un momento di verifica preventiva seria dei suoi titoli forse non sarebbe successo quello che è successo”. Ora ad esempio – sottolinea il capogruppo di Fi alla Camera – noi martedì andremo a votare per il nuovo componente del Csm. E se noi lo eleggessimo e la Bene poi vincesse il ricorso che dice di aver presentato, cosa succederebbe?”. Per questo io ho chiesto che su tutti i candidati, sia per la Consulta sia per il Csm, si procedesse ad una verifica direttiva dei titoli”.

Secondo Grillo, Luciano Violante semplicemente

  • 1) non e’ magistrato (neanche a riposo) delle giurisdizioni superiori ordinaria ed amministrative
  • 2) non ha mai esercitato la professione di avvocato
  • 3) non e’ piu’ professore ordinario in alcuna universita’ da almeno cinque anni (ne’ ha mai svolto attivita’ accademica a tempo pieno da quando e’ in politica)”.

Per Beppe Grillo ”Luciano Violante non ha nessuno di questi requisiti per un motivo molto semplice: e’ un politico di professione, che siede in Parlamento dal 1991. Esattamente quello che la Costituzione non vuole: politici di professione che diventino giudici della Costituzione stessa!”.