6 ott 2014 – “Siamo stati imbarcati su yacht di lusso lungo le coste della Libia, e successivamente siamo stati trasferiti sulla nave madre al largo della costa. Quindi ci hanno imbarcato su gommoni o barconi fatiscenti”.
A raccontare il modus operandi delle organizzazioni dedite al “traffico d’esseri umani” nel Canale di Sicilia e’ stato un siriano sbarcato ieri ad Augusta. L’uomo fa parte del gruppo di 304 migranti, tra cui 23 donne e 63 minori, soccorso dalla Marina Militare nella notte tra il primo e il 2 ottobre al largo del Canale di Sicilia, nell’ambito di un’operazione, in coordinamento con la Direzione Distrettuale Antimafia di Catania, che ha condotto il pattugliatore “Borsini” e la fregata “Maestrale” ad intercettare e sequestrare due “navi madre”, e salvare centinaia di migranti a bordo. In questa occasione sono stati fermati 16 scafisti di sedicente nazionalita’ egiziana