4 ottobre – “In queste commemorazioni di Lampedusa caratterizzate anche da qualche protesta abbiamo capito che occorre partire da un primo obiettivo culturale che è quello di riuscire ad avere un dibattito sereno ed equilibrato sul tema dell’immigrazione, partendo proprio dall’uso di un linguaggio civile per chiunque si avvicini a questi temi”.
Così Marco De Giorgi, Direttore dell’Unar, Ufficio Nazionale antidiscriminazioni razziali del Dipartimento per le pari opportunutà della Presidenza del Consiglio dei ministri. “Bisogna lavorare sempre di più – ha affermato De Giorgi- per la promozione della Carta di Roma, il codice deontologico sul linguaggio usato dal mondo del giornalismo, qualche volta carico di pregiudizi e stereotipi nei confronti dei richiedenti asilo, rifugiati, vittime della tratta e migranti”.
“Un dato importante da evidenziare – ha aggiunto De Giorgi -, che risalta dal monitoraggio del contact center dell’Unar (800.90.10.10 – www.unar.it), è costituito dall’aumento delle denunce per discriminazione etnico-razziale nell’ambito dei media: il 34,2% delle oltre 1500 segnalazioni nel 2013. Di queste il 62,3% riguarda il mondo di Internet, quindi, quasi due discriminazioni su tre avvengono mediante o all’interno della Rete”.
“Il linguaggio usato nella Rete Internet diventa sempre più spesso uno spazio dove prendono piede comportamenti apertamente discriminatori e molestie. Problemi come quelli dell’hate speech online e del cyber-bullismo sono la nuova frontiera del razzismo con cui dobbiamo fare i conti. La Rete rappresenta un nuovo e importante fronte di intervento dell’Unar rispetto al quale è necessario sviluppare strategie di sensibilizzazione verso i fruitori dei nuovi media e di tutela specifica verso le vittime di discriminazione”. Questo il tema che sarà trattato nel pomeriggio a Lampedusa durante la tavola rotonda organizzata dall’Asssociazione Carta di Roma per parlare del linguaggio sull’immigrazione nell’ambito del Festival Sabir dell’Arci.
le parole di questi dell’unar sono veramente disgustose … lascive nell’ambito della piu’ oscena ipocrisia politicamente corretta……. del resto dobbiamo pensare che l’eventuale terminologia pesante, CHE MAI C’ERA STATA PRIMA, e’ merito di questi ultimi governi che stanno facendo invadere pianificatamente il piu’ bel paese del mondo ……… ma non si rendono conto che stanno raccogliendo solo cio’ che hanno seminato volutamente !!!! Elisabetta