di Oleg Severghin
3 ottobre – Secondo un comunicato stampa della Commissione Europea, in un sobborgo di Washington, Chevy Chase, all’inizio di questa settimana è stato dato avvio al settimo round di negoziati per l’area di libero scambio o ufficialmente per il commercio e gli investimenti della partnership transatlantica tra l’Unione Europea e gli Stati Uniti, detta TTIP.
Lo stesso giorno al Parlamento Europeo, nel quadro delle audizioni sulle nomine per i posti di Commissario Europeo, i deputati hanno ascoltato il programma della candidata svedese Cecilia Malmström. Quest’ultima è candidata a Commissario Europeo al commercio, è sarà la responsabile per il progresso dei negoziati sul libero scambio tra gli Stati Uniti e l’Unione europea. Tuttavia alla vigilia del discorso ai deputati, la posizione della Malmström ha preso una svolta sorprendente.
I futuri Commissari, alla vigilia dell’udienza, dovevano rispondere per iscritto alle domande di un questionario inviato loro in anticipo. Le questioni riguardavano le priorità dei candidati in quelle aree di cui avrebero dovuto occuparsi in caso di conferma della loro nomina. Anche Cecilia Malmström ha risposto, tuttavia, come ha osservato il tedesco “Neues Deutschland”, “sembrava troppo bello per essere vero”.
Secondo il giornale, alla prima domanda riferita al problema sull’accordo TTIP, la Malmström esprime con forza la propria contrarietà alla proposta di “tutela degli investitori”. L’idea è che le aziende americane in caso di conflitto con il governo di un Paese dell’UE possano rivolgersi ai tribunali arbitrali indipendenti, non subordinati allo Stato. Tuttavia, secondo i media, in tali tribunali avvocati ben pagati agiscono da avvocati, procuratori e giudici. I processi si svolgono in privato, non è previsto alcun ricorso. È chiaro quali interessi tuteleranno i verdetti nella così imprevedibile e ventosa Temide (Giustizia).
(Accordo di libero scambio USA-UE: bomba a orologeria contro libertà e democrazia – Ttip: Saranno citati in giudizio gli Stati che non si piegano alla dittatura finanziaria, Ci stanno fregando. Il trattato transatlantico è un attacco frontale alla democrazia, Il Nobel Stiglitz: la UE non firmi l’accordo di libero scambio con gli USA, è iniquo ndr)
Per la gioia di un crescente numero di avversari del futuro accordo con gli Stati Uniti, la Maelstrom ha annunciato la “inammissibilità di qualsiasi tipo di accordo che limiti i poteri dei giudici degli Stati membri dell’Unione Europea“, nonché la soppressione della disposizione nell’imminente accordo. In precedenza, una posizione simile è stata espressa dal Presidente della Commissione Europea, Jean-Claude Juncker.
Ma proprio prima dell’udienza al Parlamento Europeo Cecilia Malmström ha eliminato questo passaggio delle sue risposte. E nel discorso ai deputati in merito alla proposta americana riguardo la “tutela degli investitori” si è espressa molto più dolcemente. Non si parlava più dell’eliminazione di questo paragrafo. Come futuro commissario Ue al commercio, la Malmström ha solo suggerito di cercare la “possibilità di trovare un sistema” che tenga conto di “tutte le posizioni”. È vero però che ha chiesto un “nuovo inizio” nei negoziati e la creazione di una sorta di consiglio pubblico per monitorare la loro trasparenza.
Come ha osservato “Neues Deutschland”, per alcuni media, circa il cambiamento di posizione della Malmström, sembra che le risposte che ha dato, come si dice, “fossero frutto di uno sfortunato errore di battitura”. No, la signora Commissario ha scritto in modo chiaro e riflettuto e la tesi formulata non era un errore di battitura. Molto probabilmente, il rappresentante della Svezia nei loro giudizi “si è esposta troppo fuori dalle righe”, ed è possibile che durante il fine settimana abbia ricevuto un paio di telefonate. Come riassume il giornale, i colloqui, a quanto pare, continueranno ad essere tenuti a porte chiuse. E su questo Juncker e Malmström difficilmente saranno in grado di intervenire.
Ai negoziati sulla più grande zona di libero scambio al mondo con 800 milioni di abitanti in corso a Washington fino al 3 ottobre, il punto all’ordine del giorno riguardante la “protezione degli investitori” non viene visualizzato e l’intero argomento è stato congelato. Per quanto riguarda le preoccupazioni di un mercato europeo inondato dai prodotti americani non conformi alle norme dell’Unione europea, i consumatori possono contare solo sulle garanzie di Cecilia Malmström sulla inammissibilità di ridurre gli standard esistenti. Il professore Ivan Rodionov della Scuola Superiore di Economia ritiene che i negoziati per giungere ad un compromesso, saranno definiti sulla base di elementi derivanti dal mestiere politico:
Ad ogni modo, cercherà alcuni compromessi e questi compromessi saranno trovati. Sono sicuro che alcuni di questi compromessi saranno associati alla retorica delle sanzioni contro la Russia. L’Europa ha l’onere ultimo di queste sanzioni. Ed è chiaro che durante i negoziati cercherà di strappare qualcosa al suo favore. Ma, a mio parere, qualche risultato alla fine sarà ottenuto.
In conclusione, la futura signora Commissario ha enunciato una lode al commercio, promuovendo “l’instaurazione della pace, della libertà e della democrazia.” E per sostenere la tesi della “promozione della pace”, ha parlato delle rituali minacce in Russia, che presumibilmente “resiste violentemente” all’accordo di associazione dell’UE con l’Ucraina. Parafrasando il grande Tolstoj, si potrebbe dire: “Tutto era confuso nella casa dell’Euro”. Ma che c’entra la Russia?