3 ott. – Il contrasto alle organizzazioni criminali che lucrano sulla vita dei migranti ha consentito fino ad oggi di assicurare alla giustizia oltre 300 scafisti e sei “navi madre” utilizzate per il traffico di uomini, mentre sale a 144.000 il numero di profughi tratti in salvo nelle acque del Mediterraneo centrale. Cifre rese note dalla Marina militare nel giorno in cui si commemorano le vittime della strage di Lampedusa. Ultimamente, particolare importanza ha rivestito l’utilizzo del sommergibile “Prini”.
Nave Borsini e nave Maestrale, che controllavano a distanza i movimenti delle due navi, appena hanno rilevato che il peschereccio aveva abbandonato lo yacht con il carico di esseri umani, sono intervenute per assicurare alla giustizia i trafficanti di esseri umani e allo stesso tempo soccorrere i migranti lasciati in balia del mare mosso. Un team di fucilieri della Brigata Marina San Marco, imbarcato su nave Borsini, ha preso il controllo del peschereccio mentre nave Maestrale ha tratto in salvo 304 migranti (23 donne e 63 minori). Destinati ad Augusta le imbarcazioni e i 16 scafisti consegnati alle autorita’ giudiziarie.