2 ott. – “La politica del rigore alla tedesca porta solo poverta’. Non lo dice il governo italiano, lo dice quello francese, dimostrando che esiste un’Europa che sa guardare agli interessi delle sue imprese e dei suoi cittadini rifiutando il rigore a senso unico e che sa presentarsi a Bruxelles a testa alta e piantare i pugni sul tavolo”.
Cosi’ il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha commentato l’annuncio arrivato ieri da Parigi sui conti pubblici e sullo slittamento degli obiettivi di consolidamento francesi, con il rapporto del 3% fra deficit e Pil che sara’ raggiunto solo nel 2017. “Renzi, piuttosto che applicare il rigore a quella parte d’Italia che continua a sprecare, preferisce invece che muoia Sansone con tutti i Filistei”, ha aggiunto.
“La Francia, a differenza di Renzi, impone giustamente – dice Zaia – il tema della flessibilita’ dei parametri deficit/Pil. Non puo’ permettersi di uccidere le sue imprese e di ridurre ai minimi termini un welfare che in Italia neppure ci sogniamo. E manda a dire alla Merkel e alla Ue che prima di tutto vengono i francesi e gli interessi nazionali, e senza dirlo fa capire ai tedeschi un po’ smemorati che i costi della loro riunificazione furono sopportati pazientemente e convintamente da tutta l’Europa“.
Il presidente del Veneto ha concluso rilevando che “il governo italiano invece no. Parla, lancia twitter e slogan in un vero profluvio comunicazionale, ma non ha la forza di imporre il rigore a quell’Italia ormai tecnicamente fallita, attraverso l’applicazione dei costi standard pronti dal 2011 e che farebbero risparmiare 30 miliardi l’anno”. (AGI)