1 ottobre – E’ polemica dopo le dichiarazioni di Andrea Vecchio, deputato di Scelta civica, che martedì ha definito “fasulli” i tagli agli stipendi del personale del Parlamento, accusando i dipendenti della Camera di essere “assolutamente improduttivi”. Per la presidente della Camera Laura Boldrini sono parole “offensive”, con le quali si “getta fango” sulle istituzioni “pur di ottenere facile clamore”.
“La Camera è impegnata, insieme al Senato, in una delicata azione di riordino – prosegue Boldrini – delle retribuzioni dei dipendenti. E’ una riforma che in tanti giudichiamo indispensabile, anche per mettere il Parlamento in maggiore sintonia con la fase difficile che il Paese sta attraversando”.
“E’ una manovra che incide in modo assai profondo sugli stipendi dei dipendenti. C’è chi la pensa in altro modo e, legittimamente, può ritenere che si dovesse fare qualcosa di diverso. Ma nessuna differenza di opinione può legittimare le parole che ho letto nella dichiarazione del deputato Andrea Vecchio, appartenente al gruppo di Scelta Civica”, denuncia la presidente della Camera.
“Oltre a mostrarsi disinformato sulla competenza dei dipendenti, si permette espressioni offensive con le quali, pur di ottenere facile clamore, non esita a gettare fango su chi lavora per le istituzioni. Per parte mia, ma certissima di rappresentare il sentire dell’intera assemblea di Montecitorio, riaffermo la massima stima per tutte le donne e gli uomini che mettono al servizio della Camera la loro professionalità e la loro dedizione”, conclude Boldrini.
Intanto, Andrea Mazziotti, capogruppo di Scelta Civica alla Camera, precisa che il comunicato di Vecchio è stato fatto “a titolo esclusivamente personale”. “A prescindere dai contenuti di merito relativi al taglio dei costi della Camera, sui quali ogni partito e ogni parlamentare può legittimamente esprimere le proprie opinioni, il Gruppo si dissocia completamente dai toni utilizzati dal collega Vecchio nei confronti del personale”, osserva.
“Riteniamo, infatti, che il dibattito sui costi e sulle remunerazioni eccessive non debba mai e in nessun caso arrivare ad apostrofare in modo irrispettoso le capacità, l’impegno e la reputazione di persone delle quali abbiamo apprezzato ogni giorno la professionalità e la dedizione”, conclude. adnkronos
Per mettere ordine in quel luogo bisogna azzerare tutto il parlamento compresa la boldrini, poi si può ripartire con il minimo indispensabile. Sono degli approfittatori e se ne fregano del POPOLO
ma perche i commessi della camera devono prendere cosi’ tanto..io credo che 3.000 euro al mese basterebbero, come bastano ad un comune mortale…
Qui non s’è capito, meglio non si vuole intendere e si rifiutano di comprendere, che per mettere “in sintonia il Parlamento con la fase difficile che il Paese sta attraversando” com’è detto qui, non è la retribuzione dei dipendenti che grida giustizia ma soprattutto il fiume in piena di danaro che scorre tranquillamente nelle tasche, o nei conti bancari che dir si voglia, dei cosiddetti rappresentanti parlamentari del popolo. Ma quale popolo, dov’è il Popolo?