1 ottobre – Da due giorni si è cucito le labbra, dopo una settimana di sciopero della fame. Fatì, 30enne tunisino rinchiuso nel centro di identificazione ed espulsione di Palese, protesta contro la sua “reclusione ingiusta” e contro le condizioni in cui si vive all’interno della struttura.
La notizia, diffusa dal collettivo antirazzista ‘Rivoltiamo la Precarietà – Rivolta Sud’, è stata confermata dal direttore del Cie di Bari, Rohan Lalinda.
“Da questa mattina ha già ricevuto 3 solleciti, da parte delle autorità del lager, per spingerlo a concludere la protesta lasciandosi scucire le labbra. Il ragazzo continua a ripetere che solo da libero andrà a farsi medicare”, raccontano in una nota i ragazzi del collettivo. Fatì, proseguono, è arrivato a Bari dal CIE di Ponte Galeria perché la direzione del centro romano ne ha disposto il trasferimento.
Intanto il direttore del centro ha fatto sapere che il ragazzo è stato trasferito all’ospedale di San Paolo, ma non ha ancora accettato di scucirsi le labbra.
baritoday.it
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