30 set 2014 – L’Associazione marocchina per i diritti umani (AMDH), principale organizzazione indipendente del paese, ha denunciato “l’interdizione sistematica” della proprie attivita’ nelle ultime settimane, sullo sfondo di una tensione crescente con le autorita’ del regno. “Le interdizioni alle nostre attivita’ sono diventate sistematiche nei luoghi pubblici, ma anche in quelli privati come gli alberghi”, ha dichiarato il presidente dell’AMDH, Ahmed el Haij, nel corso di una conferenza stampa organizzata nei locali dell’organizzazione a Rabat.
“Dimostrano chiaramente un attacco generalizzato contro i diritti che erano stati garantiti dalla nuova costituzione”, adottata nel 2011 durante la cosiddetta Primavera araba. “Chiediamo alle autorita’ di cessare questa escalation senza precedenti, della quale l’AMDH e’ la principale vittima”, ha aggiunto Haij. Sollecitate dall’AFP, le autorita’ marocchine hanno preferito non commentare i contrasti con le organizzazione non governative locali e internazionali che negli ultimi mesi si sono fatte piu’ frequenti.
Scontri tra manifestanti e forze dell’ordine marocchine sono avvenuti a Dakhla, nel Sahara occidentale, prendendo come spunto il decesso in ospedale di un detenuto sahrawi. E’ quanto si e’ appreso da fonti concordanti. Questi scontri, che hanno contrapposto tra le duecento e le trecento persone ai poliziotti, hanno provocato sette feriti tra i ranghi delle forze dell’ordine.