27 settembre – Il 13° canto del Paradiso, in cui Dante sviscera nel profondo cosa sia il concetto della verità, termina così: ‘Non creda Donna Berta e Sir Martino nel vedere l’uno furare e l’altro offerere, di poter stabilire chi siederà nel Consiglio Divino, perchè l’uno può surgere e l’altro cadere.’ Non credano la donna e l’uomo medio (Donna Berta e Sir Martino nel medioevo era l’espressione con cui ci si riferiva a Mario Rossi) vedendo uno che ruba dal cesto in Chiesa (furere) e l’altro regalare soldi nel cesto (offerere) di poter capire e decidere chi andrà in Paradiso (sedere in Consiglio Divino), perchè il primo potrà salire in cielo (surgere) e l’altro andare all’Inferno (cadere).
Venendo al caso in questione non credete che se De Falco avesse fatto circolare ai media, così come sembra, la conversazione registrata per far vedere a tutto il Mondo quanto lui era fico e quanto fosse disgraziato Schettino, che questo sia un comportamento non soltanto poco elegante e non consono ad un servitore dello Stato, ma anche illegale?
Tutti sanno che le compagnie di crociera hanno a terra dirigenti che stabiliscono rotte e hanno relazioni con sindaci e autorità politiche locali e non (portare una crociera in una città significa portare economia in un posto invece che in un altro), e perciò parimenti la pratica idiota e pericolosa dell’inchino era indubbiamente avallata dai dirigenti della Compagnia che potevano rimuovere i capitani, i quali tutti, ipocrisia a parte, facevano ad ogni crociera svariati inchini e in fin dei conti attaccavano l’asino dove decideva il padrone.
Sia chiaro, Schettino è sicuramente colpevole perchè la nave la comandava lui, e deve essere punito ai sensi di Legge, ma io sono contro il manicheismo e in favore di una giustizia che corregga tutte le storture sistemiche che hanno sortito una pagina tragica della recente attualità italiana.
L’eroe De Falco cosa ha fatto di così tanto meritevole? Lui aveva la nave sul radar e l’ha lasciata avvicinare al Giglio senza fermarla nè segnalare ad alcuna Autorità simili paradigmatici accaduti che si erano verificati tante altre volte quando non aveva ritenuto di fare il protagonista, cioè un eroe da cartone animato che chiede a Schettino di risalire lungo una biscaggina da cui stavano scendendo nel buio pesto centinaia di passeggeri, peraltro da una nave ormai capovolta a 90 gradi.
Per tutte queste ragioni, ed in primis perchè un uomo che lancia in pubblico i ‘sassi’ contro un altro uomo , che suo malgrado ha grandemente sbagliato, non merita secondo me di servire lo Stato, mi chiedo se e come un’operazione di verità sia possibile quando quella che ci è stata propinata è stata puntellata mediaticamente attraverso il ‘martello’ di una registrazione che non sarebbe mai dovuta andare in pasto ai media così come le navi da crociera non dovrebbero fare gli inchini.
Gianmarco Landi