21 set. – Ad oltre 3 mesi dalle presidenziali del 14 giugno la commissione elettorale ha sancito che il nuovo capo dello Stato e’ Ashraf Ghani, ex ministro delle Finanze. L’annuncio formalizza l’intesa raggiunta con il rivale, Adadullah Abdullah, ex ministro degli Esteri che dovrebbe diventare premier, con il quale ha firmato un accordo che garantira’ la formazione di un governo di unita’ nazionale nel quale entrambi occuperanno posti di responsabilita’, ovvero tutti saranno dei fantocci nessuno dei quali decoderà su cose importanti.
Dopo la firma entrambi si sono abbracciati. E il portavoce di Karzai, Aimal Faizi, ha aggiunto che Ghani dovrebbe giurare nel giro di una settimana. Dopodiche’, ha sottolineato, uno dei suoi primi passi sara’ la firma dell’accordo bilaterale sulla sicurezza con gli Usa, che consentira’ di lasciare una piccola quota di truppe straniere nel Paese anche dopo il 2014.
Il governo di Washington “plaude” all’accordo firmato ai due candidati alla presidenza afghana. “La firma di questo accordo politico aiuta a chiudere la crisi politica in Afghanistan e restaura la fiducia”, ha osservato il portavoce della Casa Bianca, Josh Earnest, in un comunicato diffuso a Washington, poco dopo la firma a Kabul.
Il governo Usa, ha aggiunto, e’ pronto a “lavorare insieme per assicurarne il successo” che ha portato all’annuncio della formazione di un governo di unita’ nazionale che porra’ fine a quasi 4 mesi di vuoto politico. Il tutto con sullo sfondo la scadenza di fine anno entro la quale si dovra’ trovare un’intesa consentire ad almeno 10.000 soldati del contingente Nato di restare in qualita’ di addestratori e sostegno alle forze afghane almeno fino al 2016. Il nodo resta la concessione dell’immunita’ funzionale ai soldati Usa e degli altri Paesi Nato ancora nel Paese, tra cui gli italiani ad Herat. .