Veneto, Zaia: Basta fare i tassisti degli scafisti. No agli edifici pubblici per i profughi

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17 settembre – “In Veneto comandano i Veneti. Non esiste che il Governo o i suoi rappresentanti sul territorio ci comunichino a mezzo stampa che per ospitare i migranti di Mare Nostrum verranno requisiti degli edifici pubblici“. Con queste parole il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia interviene sull’emergenza immigrati, che oramai sta interessando tutte le province del Veneto, e sulla notizia, appresa dai giornali, che per far fronte agli arrivi si pensa di requisire degli edifici pubblici. “E’ ora di smetterla – incalza Zaia – con questa vergognosa ipocrisia dell’ospitalita’ selvaggia, che ha mosso gia’ 150.000 disperati, facendo loro balenare un mondo di agi e bengodi che non esiste”.

“Il Veneto ha gia’ dato – insiste Zaia – e ha gia’ ampiamente dimostrato di non essere razzista, ma una terra di seria accoglienza, perche’ qui ospitiamo gia’ mezzo milione di immigrati, gente per bene, con un preciso progetto di vita e con sincero spirito d’integrazione, che lavora e produce il 5% del Pil, i cui figli studiano nelle nostre scuole, parlano il dialetto meglio dei nostri ragazzi. Di queste 500 mila brave persone – aggiunge Zaia – gia’ 40 mila sono state travolte dalla crisi, hanno perso il posto di lavoro e il loro dramma, assieme a quello degli altri nostri 170 mila disoccupati, e’ preminente rispetto a tutto il resto, perche’ questa si’ e’ vera integrazione da valorizzare e difendere”.

“E’ insensato, folle – prosegue il Governatore – illudere l’altra sponda del Mediterraneo, riducendosi a fare i tassisti degli scafisti, senza un minimo di progetto. Nel semestre europeo di presidenza dell’Italia – conclude Zaia – il Governo aveva il dovere di dimostrare se contava qualcosa. Dovevano e devono andare a Bruxelles ogni giorno, a pestare i pugni sui tavoli europei, perche’ l’Europa si renda coscientemente parte in causa diretta nell’affrontare questo tragico esodo e non continui a girare vergognosamente la testa dall’altra parte, essendo prodiga solo di complimenti, di cui facciamo volentieri a meno, e di chiacchiere su questo misterioso Progetto Frontex, che si vorrebbe spacciare come soluzione di tutti i mali ma, almeno per ora, e’ solo un misero tentativo di tenere buoni territori che non ce la fanno piu’ a reggere gli scaricabarile europei e nazionali”