15 settembre – I padroni del mondo se ne fregano dell’autodeterminazione dei popoli. Abbiamo interesse che la Gran Bretagna “resti forte e unita”. Lo ha detto il portavoce della Casa Bianca, Josh Earnest, parlando del referendum per l’indipendenza della Scozia che si svolgerà il prossimo 18 settembre.
Earnest ha ricordato il diritto della Scozia a decidere autonomamente del proprio futuro, ma ha ribadito l’interesse per gli Stati Uniti di avere un parter forte e coeso nel suo interno facendo riferimento al Regno Unito.
A pochi giorni dal referendum sull’indipendenza della Scozia dl 18 settembre, i sondaggi non sciolgono la suspance e continuano a dare i “si” e i “no” distanziati di pochissimo lasciando immaginare un finale da cardiopalma e un arrivo davvero sul filo di lana.
Domenica scorsa un’inchiesta YouGov dava per la prima volta i “si” in testa mentre un successivo messaggio Survation torna a ved3ere vincente il “no” con sei punti di vantaggio. Solo cosa certa, lo scarto tra i due campi: ristretto, ristrettissimo, con i si che continuano a recuperare terreno su terreno, segno evidente che i cosidetti indecisi stanno sciogliendo le loro riserve sembrano fare nella direzione indipendentista (e la svolta, secondo gli editorialisti britannici, risalirebbe al confronto televisivo tra il premier scozzese Alex Salmond e l’ex ministro delle finanze Alistair Daling, confronto scontro che avrebbe visto una netta vittoria per Salmond).
Quanto all’affluenza prevista, i sondaggi sembrano unanimi: molti, moltissimi scozzesi hanno voglia di dire la loro. LO faranno giovedì e si vedrà come.