Torino: Detenuto nigeriano si accampa per 2 giorni nel cortile dell’ora d’aria

carcere sigaretta_cella_N13 SETTEMBRE – Clamorosa protesta di un detenuto nigeriano di 29 anni, ristretto per numerosi reati (tra i quali rapina, concorso in omicidio ed associazione a delinquere di stampo mafioso) nel carcere di Torino, si è accampato per due giorni nel cortile dove i ristretti trascorrono l’ora d’aria. A darne notizia è il segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE Donato Capece.

“E’ un episodio inquietante, che sembra essere scaturito dalla convinzione di essere innocente e di essere vittima di uno scambio di persona. Il detenuto ha dato inizio alla protesta il 10 settembre scorso e solo nella notte di ieri l’ha interrotta. La Polizia Penitenziaria ha gestito l’evento critico nel modo migliore, anche se la tensione era palpabile”.

Sempre ieri mattina, un altro detenuto, affetto da epatite, ha proditoriamente aggredito un poliziotto penitenziario, aggiunge il leader dei Baschi Azzurri del SAPPE. “Il detenuto ha colpito l’Agente mentre questi gli porgeva un bicchiere d’acqua. Una violenza assurda e grave, rispetto alla quale esprimiamo solidarietà al collega coinvolto. Tali situazioni dovrebbero far riflettere la nostra Amministrazione circa la vulnerabilità del nostro sistema penitenziario: eppure, poco o nulla viene fatto dal DAP, il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, da diversi mesi senza neppure un Capo Dipartimento. Altro che vigilanza dinamica e autogestione delle carceri che sembra essere l’unica risposta sterile dei vertici del DAP all’emergenza penitenziaria” conclude Capece. “Al superamento del concetto dello spazio di perimetrazione della cella e alla maggiore apertura per i detenuti deve associarsi la necessità che questi svolgano attività lavorativa e che il personale di Polizia Penitenziaria sia esentato da responsabilità derivanti da un servizio svolto in modo dinamico, che vuol dire porre in capo a un solo poliziotto quello che oggi fanno quattro o più agenti, a tutto discapito della sicurezza”. L’auspicio del SAPPE è quello che la situazione, a Torino, possa tornare alla normalità nei tempi più brevi.