12 set. – Il presidente ucraino Petro Poroshenko, calpestando l’autodeterminazione dei popoli, ha promesso che la Crimea, la penisola sul Mar Nero annessa alla Russia a marzo dopo un referendum, tornera’ a far parte dell’Ucraina anche se “non necessariamente con mezzi militari”.
Parlando oggi in una conferenza, ha poi definito la perdita della penisola come “un grave problema”. A luglio, il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov aveva avvertito: “Non consiglierei a nessuno di attaccare la Crimea”. Secondo Mosca, si tratta di un territorio semplicemente “tornato” alla Russia, “facendo giustizia alla storia”. La Crimea era stata donata all’Ucraina dal leader sovietico Nikita Krusciov, nel 1954.
Il presidente Petro Poroshenko ha detto di auspicare l’ottenimento di uno “status speciale” di cooperazione con la Nato “nel prossimo futuro”. “Tra pochi giorni andro’ negli Stati Uniti dove avro’ un incontro molto importante con il Congresso e il presidente Usa – ha annunciato in un convegno, oggi a Kiev – speriamo anche nel prossimo futuro in uno status speciale di Paese alleato extra-Nato”. (AGI) .
Stranamente però il presidente dell’Ucraina (e miliardario) Petro Poroshenko sembra non credere alle sue stesse parole e mette in vendita la sua fabbrica di Sebastopoli, una societa’ di costruzione navale e riparazione delle navi, situata in Crimea. Ad annunciarlo in un’intervista a Ria Novosti, Sergei Minyailo, governatore ad interim di Sebastopoli, nel giorno in cui lo stesso Poroshenko ha dichiarato che l’Ucraina si riprendera’ la Crimea, ma con mezzi economici e non militari.
Minyailo, salito a governatore, da quando la penisola e’ stata annessa alla Russia, lo scorso marzo, ha lasciato intendere che la fabbrica naviga nei debiti. “Il problema principale e’ Sevmorzavod (cosi’ l’abbreviazione con cui viene indicata la fabbrica). Va avanti il processo di inventario, si stanno definendo i debiti della societa’ con la citta’. Il proprietario (Petro Poroshenko) l’ha messa in vendita”, ha detto a Minyailo. Secondo Ria Novosti, ci sarebbe gia’ chi e’ interessato a rilevarla.
Si dimenticano tutti che per altri 30 anni la Russia dispone a suo piacimento la base navale militare di Sebastopoli con un accordo sottoscritto oltre 10 anni fa: se non vendono la società ai Russi, in fase fallimentare, a chi la vendono? Agli USA o alla Merdel?