TOSCANELLUM, “LEGGE ELETTORALE INCOSTITUZIONALE, RICORREREMO IN TUTTE LE SEDI”
Chiurli (Democrazia Diretta), “Corsia preferenziale per i partiti già presenti in Consiglio, appositamente svantaggiati quelli fuori dal Palazzo
Partita ancora aperta su soglie di sbarramento e listini bloccati”
Firenze, 11 settembre 2014
“La legge elettorale toscana approvata questa mattina dopo la lunga maratona in Aula presenta gravi profili di incostituzionalità. Siamo pronti a presentare ricorso in ogni sede deputata”. Non è finita la battaglia sul cosiddetto Toscanellum per il consigliere regionale Gabriele Chiurli (Democrazia Diretta).
“Attraverso emendamenti e subemendamenti – afferma Chiurli – è stata creata una corsia preferenziale per movimenti e partiti che sono già in Consiglio, che non dovranno neanche fare la fatica di raccogliere le firme per presentarsi alle prossime elezioni. Solo chi sta fuori dal Palazzo, cioè tutte le realtà politiche di minoranza o di nuova formazione, dovranno andare a cercarsi i sottoscrittori sul territorio, investendo notevoli risorse, umane ed economiche”.
“Non si garantisce la parità di accesso alla competizione elettorale – continua il consigliere – violando i principi basilari della Costituzione e delle leggi nazionali. Ancora non è stato neanche chiarito se i consiglieri afferenti al Gruppo misto potranno usufruire o meno dello stesso trattamento riservato ai colleghi che fanno parte di un gruppo. In compenso si lascia la porta aperta alla formazione di gruppi dell’ultimo minuto, che avranno comunque condizioni agevolate: in questo caso il numero delle firme da raccogliere e autenticare si riduce a un terzo”.
Ma non si tratta dell’unico aspetto di incostituzionalità della legge, secondo il consigliere Chiurli. “Resta ancora da sciogliere il nodo delle soglie di sbarramento differenziate – aggiunge – nonché quello dei listini bloccati. Anzi, in quest’ultimo caso il Consiglio ha creato un verso e proprio mostro legislativo: il listino c’è, ma i nomi dei candidati imposti dal partito non verranno neanche riportati sulla scheda elettorale. Insomma i cittadini non solo non possono scegliere chi votare, ma non possono nemmeno sapere chi ha scelto per loro il partito”.
“Se il Collegio di Garanzia, che dovrebbe essere sollecitato da tre presidenti di gruppo nei prossimi giorni, non dovesse fare giustizia di tutte queste incongruenze – conclude Chiurli – siamo pronti a ricorrere al Tar e alla Corte Costituzionale”.