12 set. – Si sono insinuati dappertutto, nei nostri letti con le compagne contraccettive, sulle nostre tavole con le campagne antispreco, nei nostri bagni con il tormentone del risparmio dell’acqua. Ci hanno privato della dignità di essere vivi, hanno spinto migliaia di persone al suicidio, ci hanno tolto il lavoro, la libertà, l’orgoglio di stare al mondo. Ora entrano anche nelle nostre bare.
Solo l’8% degli italiani ha gia’ redatto il proprio testamento. E’ uno dei dati emersi dall’indagine svolta dal Comitato “Testamento Solidale” in occasione della Giornata Internazionale del Lascito solidale, una delle migliaia di giornate mondialiste che ormai l’anno di 365 giorni non contiene piu’.
Il nostro paese si posiziona a livelli bassi per la propensione a scrivere le volonta’ testamentarie, insieme alla Spagna con il 7% e la Francia con uno scarso 5%. Siamo in ritardo rispetto all’Europa del Nord, dove e’ piu’ consueto redigere un testamento per regolare la successione dei beni.
Qualcuno si chiederà il perchè di tanto interesse per la nostra morte e i nostri testamenti. E’ presto detto. Come al solito c’è dietro un business delle solite onlus e Ong, che si preoccupano addirittura di rassicurare gli eredi che possano OVVIAMENTE eventualmente depredati.
Testamento Solidale (REDATTORE SOCIALE) – comitato composta da ActionAid, Ail, Aism, fondazione Don Gnocchi, Lega del Filo d’Oro e Save the Children, al quale hanno aderito Amref, università campus Bio-Medico di Roma e fondazione Operation Smile Italia Onlus rassicura però gli eredi. Il comitato, con la collaborazione e il patrocinio del consiglio nazionale del Notariato, ha lanciato la prima campagna di informazione e sensibilizzazione in merito. Per diffondere la cultura dei testamenti solidali e rispondere a quanti ancora non sanno a chi rivolgersi le organizzazioni promotrici hanno creato un sito www.testamentosolidale.org e l’omonima guida. Due strumenti che offrono una esaustiva panoramica sul tema del lascito, dalle tipologie di testamento (olografo, pubblico, segreto) alla quota “disponibile” di patrimonio che può essere destinata ad un lascito solidale (una qualsiasi somma di denaro, un bene mobile o immobile, la polizza vita, azioni o titoli d’investimento) …
E cosa minkia dovremmo lasciare se non un conto in rosso perenne e una casa in affitto? Si con molta probabilità si potrebbero lasciare solo ed esclusivamente debiti su debiti!!!