di Stefano Sansonetti
Alla fine tutti felici e contenti. Anche perché, almeno a stare alle considerazioni della vigilia, dietro a quel film c’era un’aspettativa molto alta. E così i riconoscimenti sono arrivati. Poi ci si accorge che dallo sfondo di quel lungometraggio, appena premiato al Festival di Venezia, spuntano fuori figli di papà e agganci politici a non finire. Insomma, un “bagaglio” importante. Per carità, fermi restando i gusti di ognuno, non si vuole mettere in discussione il valore di Hungry Hearts, l’opera di Saverio Costanzo che ha conquistato due coppe Volpi per i migliori attori, ossia Alba Rohrwacher e Adam Driver. Ma è come minimo curioso andare a scavare nella genesi “economica” del film. Si dà infatti il caso che sia stato prodotto da una società che si chiama Wildside srl.
I proprietari
Chi c’è dietro? Cinque azionisti, due dei quali hanno una quota del 21,4% ciascuno. Si tratta di Mario Gianani, che tra l’altro è il marito del ministro della pubblica amministrazione Marianna Madia, e Lorenzo Mieli, figlio di quel Paolo Mieli presidente di Rcs Libri e già direttore del Corriere della Sera. Con il 20,3% ciascuno, poi, troviamo gli sceneggiatori e registi Marco Martani e Fausto Brizzi. Infine chiude il cerchio, con una quota del 16,6%, Saverio Costanzo, regista del film e figlio del giornalista Maurizio Costanzo. Che dire, davvero un “parterre de rois” che sarà stato senz’altro in grado di impreziosire Hungry Hearts. Del resto la Wildside, seppure nata in tempi relativamente recenti (agosto del 2009), si è già contraddistinta per un indubbio dinamismo. Lo dimostrano i suoi dati di bilancio. Il 2013 ha chiuso con un fatturato di 25 milioni di euro, in aumento rispetto ai 22,6 dell’anno precedente e ai 22,2 del 2011. Buono anche il trend degli utili, che si sono attestati sui 648 mila euro, anche se in flessione rispetto ai 922 mila del 2012. Davvero niente male per la sempre strombazzata crisi del cinema e degli incassi. Alla Wildside, non c’è che dire, devono sapere il fatto loro, costantemente assistiti anche dal settore pubblico.
Il perimetro
Hungry Hearts, infatti, è coprodotto da Rai Cinema, guidata dall’ad Paolo Del Brocco e controllata dalla mamma Rai del direttore generale Luigi Gubitosi. Nel consiglio di amministrazione di Rai Cinema ha trovato collocazione anche Vincenzo Mollica, storico inviato del Tg1 proprio al Festival di Venezia. Di più, perché sempre l’azienda pubblica sta dietro alla distribuzione di diversi film prodotti dalla Wildside. E’ questo il caso di “Pazze di me”, film diretto da Brizzi, e di “La mafia uccide solo d’estate”, dell’ex iena Piefrancesco Diliberto, in arte Pif. Si dà infatti il caso che queste opere siano state distribuite dalla 01 Distribution, divisione che fa capo proprio a Rai Cinema. E pazienza se la Wildside ha nel frattempo contratto debiti per 24,7 milioni di euro. I figli di papà e i mariti illustri al suo interno saranno sicuramente in grado di garantirne la sostenibilità.
Twitter: @SSansonetti – lanotiziagiornale