11 settembre – “Il segnale che giunge dalla Germania, dove il Ministro dell’Interno ha respinto la proposta del Presidente della Baviera Horst Seehofer di ripristinare il controllo dei confini per arginare il flusso dei profughi e dei clandestini, è a dir poco allarmante. La preoccupazione della Baviera, che imputa al nostro Paese la fuoriuscita verso l’Europa dei veri o pretesi profughi che sbarcano a ciclo continuo sulle nostre coste, è infatti più che fondata.
Per altro, anche al confine italo-francese di Ventimiglia la situazione appare quasi fuori controllo, così da costringere la polizia francese a controllare e filtrare ogni giorno centinaia di extracomunitari che con ogni mezzo ed artifizio tentano di introdursi illegalmente in Francia.
Cosa aspetta l’Europa a prendere atto che questa situazione ormai totalmente fuori controllo è la conseguenza diretta della strategia demenziale di Mare Nostrum?”
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(TMNews) – “In mezzo al flusso di rifugiati in Europa, l’Italia apre un’entrata secondaria”. Il Washington Post commenta così l’emergenza migranti nel Mediterraneo e il boom di sbarchi sulle coste italiane. Il reportage a firma dell’attuale capo della redazione di Berlino Anthony Fayola ricostruisce la “folle corsa” che traghetta ogni giorno migliaia di migranti da Africa e Medio Oriente alle spiagge della Sicilia.
L’Italia, secondo il quotidiano americano, rappresenta il “gateway d’Europa” per l’afflusso di rifugiati, con un totale di quasi 120mila nuovi arrivi dallo scorso gennaio ad oggi che potrebbe triplicare i 42mila registrati nel 2013. Il Washington Post evidenzia il ruolo delle politiche di accoglienza approvate a seguito delle tragedie del mare costate la vita a più di 500 migranti nell’estate dell’anno scorso: l’operazione Mare Nostrum, con il potenziamento dei salvataggi coordinati dalla Marina Militare, e la depenalizzazione del reato di immigrazione clandestina.
Proprio Mare Nostrum, spiega Fayola, è al centro delle polemiche e potrebbe avere un “futuro incerto” con l’aumento dei costi e di un flusso migratorio che oggi raggiunge i 1.000 sbarchi al giorno nella sola Italia. Nell’anno in corso i rifugiati politici riconosciuti dalle Nazioni Unite hanno sfondato il tetto dei 51 milioni: un picco “mai toccato dai tempi della II Guerra Mondiale” che si concentra sul Mediterraneo con un impatto sull’Europa che è “ancora più largo” di quello in atto sui confini tra Messico e Stati Uniti.