Ecco che cosa ci nascondono mentre la Marina traghetta i clandestini

Un mercantile carico di centinaia di mezzi militari italiani di ritorno dall’Afghanistan ha preso fuoco. Ed è rimasto alla deriva per giorni, senza equipaggio, nella zona dei pirati. Senza nessuna scorta: i naufraghi sono stati soccorsi dalla marina cinese. Ma la notizia è rimasta segreta

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di Gianluca Di Feo

Disastro sfiorato nel ritiro dall’Afghanistan L’Altinia alla deriva
È stato sfiorato il disastro durante l’operazione italiana di ritiro dall’Afghanistan, ma la notizia è rimasta segreta. Nel numero in edicola domani, “l’Espresso” rivela che un mercantile lungo 150 metri con a bordo centinaia di mezzi dell’Esercito, inclusi blindati da combattimento, ha preso fuoco nel Golfo di Aden, proprio nella zona infestata dai pirati, ed è rimasto alla deriva per giorni. L’equipaggio ha abbandonato la nave ed è stato soccorso dalla flotta cinese. Il trasporto di veicoli e armamenti infatti non era scortato dalla nostra Marina, nonostante si trovasse nelle acque dei predoni somali.

La vicenda è accaduta nella notte tra il 5 e il 6 maggio.

L’Altinia, una nave da 9000 tonnellate noleggiata dal ministero della Difesa, era partita da Abu Dhabi verso Salerno, zeppa di materiali trasferiti via aereo dall’Afghanistan. A bordo anche decine di blindati Lince e Freccia, i più moderni in dotazione all’Esercito. Verso le due è scoppiato un incendio in sala macchine, che il personale civile ha tentato invano di domare. Poi le fiamme si sono estese e l’equipaggio è salito sulle scialuppe. In zona però c’era solo una squadra militare cinese, che ha salvato i naufraghi: secondo il resoconto del giornale dell’Esercito popolare di Pechino la nostra Marina era troppo lontana. Dopo l’allarme rilanciato tramite il comando americano, da Roma hanno fatto intervenire un altro mercantile, la Jolly Diamante, che ha preso in consegna i marinai.

L’Altinia con il suo arsenale è rimasta in balia delle onde. Solo l’8 maggio un elicottero partito dal caccia Mimbelli, che si trovava a Giubiti, ha calato un team di incursori per verificare che il carico fosse intatto. Dopo una settimana alla deriva, il mercantile è stato messo in sicurezza da una società specializzata olandese e poi rimorchiato fino alla base di partenza. Ma l’operazione di rientro del contingente dall’Afghanistan ha subìto un mese di ritardo. E secondo la Marina cinese, già nel 2013 l’Altinia ebbe un guasto ai motori nella stessa zona, fermandosi nel mare dei pirati. Anche allora non c’erano navi di scorta italiane e fu assistita da una fregata tedesca.

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