3 sett – “Io mi sento benissimo. Non ho chiesto nulla. Mi è stato proposto, avrei potuto servire il Paese in modo diverso. È stata cambiata idea? Benissimo. Sono libero. Non parlo di carriera politica, quella l’ho già fatta. Parlo della battaglia politica, delle mie idee. Lo farò, questo mi interessa. E si sentirà”. Lo afferma Massimo D’Alema a L’Unità online respingendo i sospetti secondo cui le sue critiche derivino dalla nomina di Federica Mogherini a Lady Pesc.
Gli attacchi dei renziani sono azioni da “energumeni”. Massimo D’Alema rivendica il diritto a “dire quello che penso” e aggiunge che i partiti “fondati sul culto della personalità funzionano male”. Dice D’Alema: “Un grande partito si deve rendere conto della preoccupazione e dell’angoscia delle famiglie. Io sono abituato a dire quello che penso, l’ho sempre fatto, soprattutto quando quello che penso coincide con la realtà dei fatti. I partiti fondati sul culto della personalità, sulla fedeltà al capo, nei quali si ha paura di dire le cose, sono partiti che funzionano male. Mi piacerebbe che ci fosse un partito in cui si possa discutere e trovare insieme le soluzioni ai problemi del Paese”.
“Vorrei ricordare che noi ci chiamiamo Partito democratico”, aggiunge. “Se uno dice una cosa e subito viene coperto di insulti da quattro energumeni su Twitter… Sia chiaro, il mio auspicio è che il governo abbia successo. E ha ragione Renzi quando dice che bisogna giudicare a fine legislatura. L’errore è che, dal punto di vista del successo del governo, il Pd sia percepito come un peso, mentre il Pd è una risorsa. Io vorrei discutere di temi cruciali, come quello della scuola. Ora vedo che Renzi non parla più di riforma ma di nuovo patto educativo. Va bene, basta che si discuta, tra di noi, con gli altri soggetti interessati. Mentre a volte si ha l’impressione che questo mondo nostro, partiti, sindacati, sia considerato un peso: c’è il governo, c’è il popolo, c’è internet, fine. Ma questa è una visione della democrazia riduttiva”.