Il prete compagno contro la figlia di Latorre: “implora in ginocchio gli indiani”

dongiorgio

 

3 sett – Prendersela atrocemente con l’Isis che ammazza cristiani a migliaia? Macchè il pavido pretaccio falce e martello se la prende con una ragazzina. Che coraggio, che ministro di Dio! Che schifo!

Ce lo racconta libero – “Dàtti una calmata, rifletti, non scrivere stronzate, e implora in ginocchio la clemenza della giustizia indiana!“. Dopo Silvio Berlusconi, insultato per anni, Don Giorgio De Capitani prende di mira Giulia Latorre, figlia del marò Massimiliano detenuto in India insieme all’altro marò Salvatore Girone dal febbraio 2012 con l’accusa di aver ucciso un pescatore indiano.

Dopo che il padre è stato colpito da un lieve ictus causato da “stress da prigionia”, la figlia di Latorre si è scatenata su Facebook inveendo contro l’Italia (“Paese di merda, pensa più agli immigrati che a mio padre“) e chiedendo ai connazionali di scendere in piazza e protestare per la liberazione del fuciliere.

Don De Capitani, rimosso dalla parrocchia di Rovagnate e ora a Dolzago (Lecco) a causa delle violente frasi spese contro Berlusconi, sulla propria pagina di Facebook ha scelto lei per spiegare cosa pensa del caso marò, prendendo di mira proprio la ragazza. “Ho letto i tuoi commenti deliranti contro l’Italia, gli italiani e così via. Sul momento, volevo scriverti una letteraccia. Poi mi sono detto: a che servirebbe?”. In realtà, il prete quella letteraccia l’ha scritta eccome, anche se lui sottolinea di aver espresso “con calma” le sue considerazioni fregandosene “delle tue maledizioni o delle tue eventuali denunce”.

E così ecco qualche passaggio tra i più delicati: “Penso che tu sappia ciò che ha combinato tuo padre, non mi sembra che stesse per difendere la Patria italiana. I veri patrioti sono di ben altro calibro!”. E ancora: “Questa storia dei marò mi sta annoiando e irritando per come viene pubblicizzata dai nostri mass media e gestita dalla politica”. Al prete non è andato giù il viaggio lampo del ministro della Difesa Roberta Pinotti in India (“Cosa veramente allucinante! Da non credere!”) e la sparata contro gli immigrati della figlia di Latorre: “Non accusare gli extracomunitari che non rispettano le leggi italiane! Tuo padre ha forse rispettato la legge indiana? Quando una persona è fuori dell’Italia chi è? Non fa parte degli extracomunitari?”. Quindi il consiglio finale alla ragazza che da due anni attende con ansia di conoscere la sorte del padre: “Implora in ginocchio la clemenza della giustizia indiana”. Qualcuno che da un uomo di chiesa ci si attenderebbe anche una preghiera.

 

12 thoughts on “Il prete compagno contro la figlia di Latorre: “implora in ginocchio gli indiani”

  1. Questo è vestito da prete per fregare il prossimo.
    Dentro è un’emerito imbecille communista

  2. Tu non sei un prete, sei satana! e ricordati che la peggior dittatura, quella che ha fatto più morti, quella che non lascia nessuna libertà di espressione è proprio quella comunista. Sei solo un dementuccio di poco conto che vuole portare avanti una battaglia comunista ormai inesistente, saresti da scomunicare e finire negli inferi con la tua bella falce piantata nel cuore

  3. Non ho letto gli atti del processo dei militari italiani ma posso dire che in un paese dove lo stupro di bambine è all’ordine del giorno dove la vendita di organi per la sopravvivenza è prassi consolidata dove certe scelte culturali topi o vasche come divinità non gli farei giudicare manco un lombrico, cercherei tutti i modi leciti illeciti corretti o scorretti per portarmi via i miei cari qualcuno gli vuole dire che sono dei trogloditi o si deve continuare a rispettare anche Hitler perché in fondo voleva bene si canarini.?

  4. Un comunista NON puo` e NON deve essere autorizzato a parlare di Fede e religione PARTICILARMENTE CRISTIANA. ANCORA MENO SE INDOSSA LA TONACA E FA IL PRETE.
    Fare il prete NON e` un mestiere. NON SI PUO` MISCHIARE IL diavolo E L’ACQUA SANTA.

  5. quella fase” tuo padre ha forse rispettato la legge indiana” e una grandissima stronzata detta da un “come avrebbe detto Totò” è un quaqquarachhia che entrando in seminario come parroco poiche non aveva averi per poter iniziare ha dovuto impegnare il cervello, e si sa senza quello si dicono solo cazzate, li potrei spiegare la differenza che lui nion vede ma rinuncio a perche ha causa della sua man canza di intelligenza minima per poter comprendere sarebbe solo fiato sprecato, un consiglio personale lasci l’abito talare e vada a raggiungere i suoi amici terroristi magari in siria, non se ne può più di presunti uomini di chiesa che in vece di fare il loro lavoro, cercano sempre lo scontro, con disistima totale la saluto

  6. da non crederci e questo sarebbe un prete??? ma i preti non dovrebbero essere caritatevoli??? non dovrebbero stare in chiesa e pregare per chi ha problemi??? invece questo viene a dire ste cose ad una ragazza che sta vivendo lo stress del padre carcerato a migliaia di chilometri da casa e che per di più in questo momento sta male, si vede signor prete che lei è una persona di cuore ed umanità, leggendo le sue frasi non stupisco che nei secoli con la scusa di divulgare il verbo di dio voi preti abbiate ucciso, sterminato e derubato popoli indifesi come i maya e gli aztechi, lei è anche la dimostrazione lampante per cui non amo andare in chiesa, perchè per fortuna dio mi sente da ovunque io lo invochi e non necessito di voi per potergli aprire il mio cuore

  7. Caro prete, non sono gli indiani che deve pregare ma il governo italiano… forse non le è ancora chiaro ?

  8. ma quale uomo di chiesa? e poi smettiamola, gli uomini di Chiesa sono normalmente così.. per questo quando sono davvero uomini giusti diventano ” uomini di fede”!

  9. Pezzo di somaro, non parlo al prete ma all’uomo, guarda che un soldato in servizio su una nave battente Bandiera è in Patria. Secondo, se il Ministro fosse saltato in piena notte su un aereo per correre in Siria ed informarsi sullo stato di salute delle due ragazze avrebbe avuto il tuo plauso. Terzo se i nostri soldati hanno sparato è perchè hanno (a ragione o a torto) scambiato i pescatori per aggressori, per terroristi o per pirati, si tratta al limite di un incidente internazionale ed il giudizio non spetta all’India ma al limite ad una Corte internazionale. Quarto, in India vige la pena di morte, tu prete ti dichiari costernato delle parole di una figlia che soffre, che è indignata con una Nazione che abbandona i propri servitori nelle mani di chi, ingiustamente, rivendica il diritto di giudicarli e, possibilmente, di giustiziarli, ma a te il destino di due uomini t’annoia e ti irrita solo il sentirne parlare. Tutti devono rispettare le leggi italiane, extracomunitari e non e, se gli extracomunitari sono clandestini sono già fuori legge, ma lasciamo pure che entrino nelle Chiese armati di machete, opporsi non è politycaly correct. Per molti preti è oggi di moda l’icona del prete comunista, tu sei pienamente entrato nella parte. Se qualcuno ha scritto stronzate, se qualcuno fa commenti deliranti, quello sei tu caro Giorgio Dei Capitani e se Giulia deve implorare la clemenza della Giustizia indiana tu, come uomo e come Ministro (per chi ti riconosce tale) dovresti implorare la clemenza Divina! Fregandomene, come anche tu te ne freghi dell’altrui sentimento, voglio dirti ciò che penso, con calma, per me sei solo un omuncolo ed un pretuncolo, una nullità. Vergogna!!!

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