Jesi, africano armato di machete semina il panico, poi si barrica in chiesa

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2 sett – Armato di due machete, un africano dell’apparente età di 20-30 anni ha seminato ieri il panico a Jesi. L’uomo è stato infine arrestato da carabinieri e polizia dopo momenti di grande tensione nel centro della città.

L’uomo  ha seminato il panico del centro cittadino di Jesi prima di essere arrestato dalle forze dell’ordine. Secondo una prima ricostruzione della vicenda, il giovane si sarebbe procurato le armi dopo aver sfondato la vetrina di un’armeria nei pressi del quartiere di Porta Valle. A quel punto, erano circa le 20, e’ nato un inseguimento all’interno del centro storico, che ha coinvolto vigili urbani, poliziotti e carabinieri, che lo hanno inseguito in mezzo alla gente.

Alcuni testimoni hanno parlato di colpi di pistola sparati in aria, nel tentativo di fermare il giovane, in evidente stato di alterazione, che e’ piu’ volte riuscito a sfuggire all’arresto. Lo hanno poi bloccato davanti alla chiesa di San Pietro, all’interno della quale si era barricato.

Nelle colluttazioni che hanno preceduto l’arresto, e’ rimasto leggermente ferito a un fianco il capitano dei carabinieri di Jesi: il militare aveva avviato una trattativa, portando sul portico della chiesa anche la mamma del giovane, che invece lo ha colpito con uno dei machete che aveva con se’. Uno dei colpi di pistola sparati dagli agenti, invece, avrebbe ferito al piede il cittadino africano, che e’ stato arrestato dopo circa un’ora. agi