30 ago. – I miliziani della Jihad islamica hanno esibito i muscoli con una parata a Gaza, tre giorni dopo l’inizio della tregua con Israele raggiunta con la mediazione egiziana. Migliaia di guerriglieri, armati di mitra, si sono radunati nella capitale dell’enclave palestinese e hanno marciato con razzi del tipo di quelli che fino a pochi giorni fa venivano lanciati verso il territorio israeliano.
Il portavoce del braccio armato della Jihad islamica, le brigate Al-Quds, ha diffuso un messaggio nel quale si e’ rivolto all’Iran e agli Hezbollah libanesi per “raddoppiare gli sforzi” per il riarmo. Israele “non puo’ vincere a Gaza”, ha annunciato Abu Hamza, “e’ uno Stato pronto all’estinzione e alla sconfitta di fronte a ogni esercito della nostra ummah (nazione islamica)”, ha detto il portavoce, “confermiamo la santita’ dell’arma della residenza e la nostra adesione a questo, non abbiamo smesso di costruire armi, neppure durante la battaglia e raddoppieremo i nostri sforzi per preparaci alla fase successiva, che speriamo sia la battaglia per la liberta’”.
Anche il leader di Hamas, Khaled Meshaal, era tornato giovedi’ a sfidare Israele, respingendo al mittente la richiesta di un totale disarmo dei miliziani islamici che controllano la Striscia. “Le armi della resistenza sono sacre e non accetteremo che il tema sia in agenda” di futuri negoziati con Israele, aveva affermato Meshaal da Doha, in Qatar, dove si trova in esilio. Il Paese del Golfo e’ tra i principali sostenitori del movimento islamico e si e’ impegnato a ricostruire la Striscia di Gaza, distrutta dai bombardamenti di 50 giorni di guerra tra Hamas e Israele.
Il disarmo delle milizie nell’enclave palestinese e’ una tra le principali richieste di Israele per porre fine all’embargo e scongiurare una ripresa delle ostilita’. agi