30 ago. – Jihadisti sunniti dello Stato islamico hanno decapitato un soldato libanese che faceva parte di un gruppo di 19 militari, sequestrato dai miliziani al confine tra Siria e Libano.
Il video della decapitazione e’ stato pubblicato sul web.
Nel filmato il soldato, Ali al-Sayyed, e’ bendato e con le mani legate dietro la schiena, un miliziano legge la sua condanna a morte e l’altro gli taglia di netto la testa. Si tratta dell’ennesima decapitazione pubblica da parte degli jihadisti che hanno creato un ‘califfato’ tra Iraq e Siria.
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L’Occidente sara’ il prossimo obiettivo degli jihadisti sunniti dello Stato islamico: e’ l’avvertimento lanciato dal re saudita Abdullah, che ha invitato a mettere in campo un’azione “rapida” per contrastare i miliziani in Iraq e Siria. “Se li ignoriamo, sono sicuro che raggiungeranno l’Europa in un mese e l’America in un altro mese”, ha affermato re Abdullah in un discorso rilanciato dal quotidiano Asharq al-Awsat e da Al-Arabiya.
Il terrorismo “non conosce confini ed e’ un pericolo che puo’ colpire diversi Paesi al di fuori del Medio Oriente”, ha aggiunto il re saudita. Sarebbe “inaccettabile” non reagire di fronte all’avanzata degli jihadisti, ha sottolineato ancora Abdullah, ricordando le decapitazioni e gli atti di “crudelta’” compiuti dai miliziani.
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Sparatoria tra i caschi blu filippini e i ribelli siriani sulle alture del Golan, al confine tra Siria e Israele, dove due postazioni dei militari di Manila sono assediate da giovedi’. Il ministro della Difesa filippino, Voltaire Gazmin, ha riferito che una delle due postazioni in cui si trovano i 72 militari di Manila e’ stata evacuata mentre l’altra e’ stata attaccata dai ribelli qaedisti di Al Nusra e ne e’ nato uno scontro a fuoco.
Nel frattempo il personale Onu sta tentando di localizzare i 44 caschi blu originari delle isole Fiji rapiti dai ribelli nel Golan, anche loro inquadrati nell’Undof, la missione Onu che pattuglia la zona contesa fra Siria e Israele. (AGI) .