29 agosto – PADOVA – Hanno approfittato della crisi per riempirsi le tasche di soldi pubblici e rientrare tranquillamente in patria. Sono extracomunitari che utilizzando la legge che istituisce il cosiddetto “prestito d’onore” per aprire partita Iva e iniziare un’attività imprenditoriale hanno incassato denaro anticipato dall’Inps per poi sparire.
In Procura a Padova sono già arrivate diverse denunce. I primi tre casi istruiti dal pubblico ministero finiranno a processo a novembre. Una decina invece i fascicoli pendenti, ma mancano ancora diversi casi all’appello, stando alle indicazioni della Guardia di finanza.
Le Fiamme gialle hanno infatti intensificato controlli e verifiche fiscali, in particolare nell’Alta padovana, dove si concentrerebbe la grande maggioranza di questi casi. Si tratta di una indagine particolarmente complessa che la Guardia di Finanza vorrebbe trasformare in un progetto pilota da estendere all’intero territorio nazionale.
Il raggiro è di una semplicità disarmante. Basta aver lavorato in passato alle dipendenze di aziende italiane, essere residenti in Italia, maggiorenni, disoccupati o alla ricerca della prima occupazione o – nel caso di cittadini extracomunitari – essere in possesso della carta di soggiorno o di permesso di soggiorno valido per almeno i 12 mesi successivi alla data di presentazione della domanda. La legge 223 del 1991 offre infatti la ghiotta (per chi vuole truffare) opportunità di avviare un’attività autonoma a chi rimane senza impiego a causa della crisi e vuole mettersi in proprio. Il lavoratore rimasto disoccupato può ottenere per l’avvio e l’apertura della partita Iva l’anticipazione dell’indennità di mobilità, in genere una somma vicina ai ventimila euro, con l’impegno di svolgere l’attività in Italia, per almeno 5 anni e nei settori della produzione di beni, fornitura di servizi, commercio.
Ma in molti casi i lavoratori dopo l’incasso sarebbero spariti; e sono ridotte al lumicino le chances di recuperare il denaro erogato nonostante i decreti di sequestro preventivo firmati dalla Procura. Sui conti correnti delle società indagate, non c’è infatti quasi mai un quattrino.
Questo perchè in Italia c’è questo sentimento buonista del cazzo promosso dalla sinistra….
E poi non ci sono i soldi per mandare in pensione i quota96 della scuola. Viviamo in un paese da incubo.
E’ UNO SCHIFO E GLI ITALIANI CHE HANNO BISOGNO DI UN’AIUTO IN CASO DI NECESSITA’ GLI VIENE NEGATO MA CHE SCHIFEZZE BISOGNA ASSISTERE SIAMO DAVVERO NELLA MERDA E POI NON CI SONO SOLDI PER GLI ITALIANI OPPURE SOLDI DA DARE ALLE IMPRESE CHE HANNO PRESTATO DELLE OPERE ALLO STATO DOVETE ANDARVENE A FARLA NEL CULO AVETE ROTTO LETTERALMENTE I COGLIONI SIAMO STANCHI DELLA VOSTRA INCOMPETENZA E DEL VOSTRO ASSOLUTO INTERESSE PER INCIUCI E INCIUCETTI PER INTASCARE SOLDI NOSTRI SI NOSTRI NOI PAGHIAMO LE TASSE E VOI LE FATE SPARIRE ORA BISOGNA FINIRLA UNA BUONA VOLTA CI AVETE STANCATO FATEVI LE VALIGE E ANDATEVENE PRIMA CHE PROVVEDIAMO NOI A FARVELE FARE MA ALLORA SARANNO CAZZI VOSTRI.
E la partita iva che fine ha fatto?
lo dice la parola stessa la partita iva e` PARTITA insieme a loro e ai nostri soldi !!!!!!!
La nostra Italietta ne combina sempre di più gravi, fino a quando avremo pazienza?………………………………