Numeri da paura: Sbarcati 46mila clandestini in soli due mesi

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29 ago. – Nei soli mesi di giugno e luglio si sono registrati 46.000 immigrati sbarcati (in tutto il 2013 erano stati 43.000). E da inizio anno, secondo l’Unhcr, si e’ gia’ superata quota 100.000. Il 90% parte dalla Libia. Nel mese di Luglio oltre 21 mila migranti sbarcati provenivano dalla Libia. La Fondazione Leone Moressa, analizzando i dati del ministero dell’Interno, ha fotografato la situazione emergenziale dell’accoglienza in Italia. Tra i Paesi di provenienza seguono l’Egitto, con 2.521 migranti sbarcati e, in misura marginale, Turchia, Grecia e Tunisia.

Per quanto riguarda le regioni di approdo, la Sicilia rimane la meta principale (97.000 sbarchi negli ultimi 12 mesi), ma anche Puglia, Calabria e Campania hanno ricevuto alcune migliaia di migranti. La ripartizione dei migranti sul territorio nazionale (centri di accoglienza e Sprar), non e’ omogenea. Ad esempio, in Sicilia sono presenti quasi 15.000 migranti (quasi un terzo del totale), circa tre volte quelli previsti in proporzione alla popolazione residente. Quasi 7.000 migranti sono accolti nel Lazio, mentre Puglia e Calabria accolgono rispettivamente 5.800 e 4.200 migranti. Fra le prime cinque regioni anche la Lombardia (che in base alla proporzione con la popolazione residente dovrebbe essere la prima regione di accoglienza) con 3.700 accolti.

Con oltre 26.000 richieste di asilo, nel 2013 l’Italia si colloca al quinto posto fra i paesi Ue, registrando il 6,1% delle richieste complessive europee. Nel primo trimestre 2014 le richieste di asilo nell’area Ue sono 108.510, in aumento del 23,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
L’Italia registra 10.700 richieste, piu’ del doppio rispetto all’anno precedente, collocandosi al quarto posto dietro Germania, Francia e Svezia. L’Italia registra l’aumento piu’ consistente di tutta l’area UE, con quasi 2 mila richieste in piu’ (+21,8%). I primi tre paesi, invece, nello stesso periodo fanno registrare una diminuzione, cosi’ come la media europea (-12,0%). (AGI)