29 ago. – “Avevo sempre escluso la possibilita’ di una guerra civile, ma la situazione e’ cambiata”: parole drammatiche quelle pronunciate poche ore fa dall’ambasciatore libico alle Nazioni Unite. “Nel passato, gli incidenti legati alla sicurezza erano limitati, isolati e rari. Ma oggi gli scontri oppongono due gruppi che usano armi pesanti. Ogni gruppo ha i propri alleati nelle altre regioni del paese” ha detto Ibrahim Dabbashi, rivolgendosi al Consiglio di sicurezza.
La notizia e’ riportata dall’agenzia Misna.
La situazione in Libia e’ “complicata” – ha aggiunto – e lo e’ diventata “ancor di piu’ dopo il 13 luglio”, ovvero all’avvio dei combattimenti su piu’ ampia scala fra le milizie in lotta per il controllo dell’aeroporto di Tripoli. Uno scenario che “potrebbe sfociare in una guerra civile in piena regola se non stiamo molto attenti e saggi nelle nostre azioni, e questo vale per tutti” ha sottolineato Dabbashi.
Il Consiglio di sicurezza ha adottato ieri una risoluzione che inasprisce l’embargo sulle armi e il congelamento dei beni per tutte le persone e organizzazioni che costituiscono una minaccia per la pace e la stabilita’ del paese.
Il governo di Tripoli chiede il dispiegamento di una forza di mantenimento della pace per consentire il disarmo delle milizie. Ma non sono poche le perplessita’ emerse sinora al Palazzo di Vetro data la grave instabilita’ in cui gia’ versa il paese nordafricano. agi