Chiurli, “Costi quadruplicati in 5 anni. Ma l’Azienda sanitaria invita ad evitare allarmismi”
Firenze, 27 agosto 2014 – “Oltre 4 malati oncologici su 10 scappano dall’Asl 6 per andare a curarsi altrove e questa fuga di pazienti costa oltre 4 milioni e mezzo l’anno all’Azienda sanitaria di Livorno, 4 volte tanto rispetto a 5 anni fa”. A denunciare la situazione è il consigliere regionale Gabriele Chiurli (Democrazia Diretta), che aveva sollevato attraverso un’interrogazione scritta la decisione dell’Asl 6 di ridurre il numero di studi clinici in ambito oncologico.
“Nella risposta fornita dall’assessore Luigi Marroni – dichiara Chiurli – il Direttore generale Eugenio Porfido sottolinea la necessità di non alimentare paure ingiustificate, rassicurando i cittadini sulla possibilità di curarsi all’interno dell’Asl 6 utilizzando tutti i farmaci antitumorali autorizzati in Italia. La riduzione degli studi clinici in ambito oncologico, però, c’è stata e il perché è proprio da ricercarsi nella sempre maggiore diffidenza da parte dei livornesi nelle proprie strutture sanitarie”.
“Questa diffidenza – spiega il consigliere – spinge oggi 42 pazienti oncologici su 100 ad andare a curarsi in altre aziende sanitarie rispetto all’Asl 6 di riferimento. Una percentuale ben più elevata rispetto a 5 anni fa, quando non arrivava al 20%”.
“A questa tendenza – continua Chiurli – fa da inevitabile contraltare la diminuita capacità di attrarre pazienti oncologici da altre aree della Toscana e del Paese, come si legge nella risposta fornita dal Dg Porfido. Alla diminuzione dei ricoveri corrisponde una maggiore spesa a carico dell’Asl 6 per coprire le fughe dei pazienti. A cui si aggiunge il non invidiabile primato della maggior spesa pro-capite per farmaci oncologici in Toscana”.
“In buona sostanza il nuovo (insediato nemmeno da un anno) Direttore generale ne fa una questione di priorità: prima riacquistare l’efficienza perduta nell’attività di assistenza, poi pensare alla ricerca. Di qui il taglio agli studi sperimentali. Ci permettiamo però di dubitare che questa decisione possa aver prodotto un aumento di fiducia dei livornesi nel proprio sistema sanitario”, conclude il consigliere Chiurli.