25 AGO – E’ cominciata la prima missione privata di salvataggio per immigrati nel Mediterraneo. Con una imbarcazione di 40 metri chiamata ‘Phoenix’, l’organizzazione ‘Migrant Offshore Aid Station’ (MOAS) ha iniziato le operazioni di ricerca e soccorso a sud di Malta, con un equipaggio di ex militari e medici.
Finanziata dalla coppia Christopher e Regina Catrambone, proprietari della Tangiers Group, una compagnia assicurativa con sede a Malta, la nave ‘Phoenix’ è dotata di due gommoni e due droni con tecnologia infrarosse, capaci di individuare barconi in difficoltà.
“Spero che le persone possano capire cosa stiamo facendo mio marito ed io e se qualcuno volesse può contribuire non solo economicamente (http://www.moas.eu/getinvolved.html) ma anche donando materiale utile: giubbotti salvataggio, coperte e quant’altro necessario facendo riferimento al sito internet www.moas.ue. Spero che il nostro gesto venga compreso e spero anche che giungano anche sostegni morali: preghiere, per noi e’ importante”. dice l’imprenditrice.
Non ci vuole molto a capire che dietro tutto questo si nasconde il carrozzone l’ONU con qualuna delle sue organizzazioni satelliti, difatti la home del sito, a cominciare dalla grafica scarna e tetra, tendente a comunicare pietismo e miseria, si apre con una frase in inglese della UNHCR.
Ma non è tutto. Il business dei salvataggi sarà regolarmente filmato per la solita spettacolizzazione del dolore, da Cat Mills, Film-Maker – While pursuing a Bachelor of Fine Arts in Film Production. (http://www.moas.eu/whoweare.html). Tutto in perfetto stile ONU E PUBBLICIZZATO appunto da UNHCR, a sua volta pubblicizzata dalla film-maker sul suo profilo twitter
BUSINESS BUSINESS E SPERIAMO CHE NON PORTI QUA QUALCHE MERDOSO .. SE TOCCANO QUALCHE MIO PARENTE VADO A MEDINA E FACCIO SALTARE IL CUBO DI ..RU