21 agosto- Prima di decapitare il giornalista James Foley, che era tenuto in ostaggio in Siria insieme ad altri americani, i militanti sunniti dello Stato islamico (Is) avrebbero cercato di ottenere dagli Stati Uniti un riscatto di vari milioni di dollari per il suo rilascio.
E’ quanto riporta il New York Times, secondo cui Washington ha rifiutato di pagare, a differenza di altri Paesi europei che hanno versato le somme richieste pur di salvare la vita dei propri concittadini.
Tutto da capire se la posizione del Governo americano sia destinata a cambiare, dopo che l’Is ha ucciso Foley e ha minacciato di fare lo stesso con un altro ostaggio, Steven Sotloff, giornalista freelance del magazine Time. “La vita di questo cittadino americano, Obama, dipende dalla tua prossima decisione”, diceva il militante dell’Is che appariva nel video diffuso su YouTube.
Secondo il quotidiano newyorkese, oltre a tre americani l’Is ha in ostaggio dei cittadini britannici. Anche Londra, come Washington, avrebbe rifiutato di pagare riscatti.
I militanti sunniti avrebbero inviato una lista di richieste per il rilascio dei cittadini stranieri, che include il versamento di denaro ma anche lo scambio di prigionieri. Sarebbe stata chiesta la liberazione di Aafia Siddiqui, neuroscienziato pachistano che ha studiato al Mit e che si trova in un carcere del Texas per i suoi legami con Al Qaida. tiscali