Ebola: il Kenya chiude le frontiere

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17 AGO – Il Kenya ha reso noto oggi di aver imposto il divieto di ingresso sul suo territorio, a partire da martedì, a viaggiatori provenienti da Guinea, Liberia e Sierra Leone, i tre Paesi dell’Africa Occidentale maggiormante colpiti dall’epidemia di febbre emorragica dovuta al virus Ebola. La compagnia aerea nazionale Kenya Airways ha nel contempo deciso di sospendere, sempre da martedì, tutti i voli verso questi Paesi.

Il virus Ebola in Africa ha fatto in totale 1323 casi con 726 morti dall’inizio dell’epidemia lo scorso dicembre, di cui 57 solo negli ultimi 4 giorni. Lo afferma l’Oms in un comunicato che certifica anche il primo caso in Nigeria, che diventa così il quarto paese colpito dalla malattia dopo Sierra Leone, Liberia e Guinea.

Circa 800 volontari sono stati arruolati a Lagos, la più grande città della Nigeria, per sostenere la lotta contro l’epidemia di Ebola che ha provocato 4 morti nel paese più popoloso dell’Africa.

Il governo dello Stato di Lagos ha lanciato un appello al volontariato la settimana scorsa per sopperire alla mancanza di personale medico, in seguito a uno sciopero di sei settimane osservato dai medici per ottenere un aumento dello stipendio e migliori condizioni lavorative. “La gente ha ascoltato il nostro appello. Abbiamo formato circa 800 volontari” per individuare le persone che sono state a contatto con i malati, per sensibilizzare la popolazione e per il trattamento del virus, ha spiegato un portavoce del governatore.
Quattro persone sono morte a causa delle febbre emorragica e altre sei infettate dal virus sono in cura a Lagos, dopo che un funzionario della Liberia, Patrick Sawyer, ha importato il virus in città il 20 luglio. L’uomo è poi deceduto il 25 luglio.

MINISTERO DELLA SALUTE: “NESSUN RISCHIO DA EBOLA PER L’ITALIA”. “Nessun rischio per Ebola in Italia”. Lo afferma il ministero della Salute in una nota che sottolinea come “il nostro Paese è attrezzato per valutare e individuare ogni eventuale rischio di importazione della malattia”. L’OMS e il Centro Europeo Controllo Malattie dell’Unione Europea, ricorda il ministero, non raccomandano a tutt’oggi misure di restrizione di viaggi e movimenti internazionali. “